Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America Vaticano, circa le "condizioni della pace." Lo storico, però, non può ac– cettare a priori questa illazione, a meno che essa non sia confermata dai fatti. 4. I Piani· per il dopoguerra Nello stabilire una pace solida è della mas– sima importanza che i comuni ideali abbiano un'espressione unitaria... Quando arriverà quel felice giorno noi tutti dovremo af– frontare problemi di grande importanza pra– tica... Anche in vi~ta di ciò, i nostri co– muni ideali richiedono una azione parallela. (Lettera del Presidente Roosevelt a Pio XII del 24 dicembre 1939). Questo invito ufficiale rivolto dal Presidente degli Stati Uniti al Papa per "un'azione parallela" nel trattare i problemi del dopoguerra, fu preso dal Vaticano alla lettera. La missione di Taylor consistette nel co– municare _al Presidente i piani del Papa. Non sappiamo se il nostro Di– partimento di Stato abbia suggerito delle modifiche a tali piani. Ma "l'a– zione parallela" promessa al Papa dal Presidente Roosevelt sarà di fatto un affare del tutto unilaterale. Il Vaticano è restato e resterà neutrale sino alla fine della guerra, finché noi combatteremo. Quando la guerra sarà finita, saremo noi a dover fare da soli_il lavoro di porre in esecuzione questi piam. Contrariamente a quanto fa il nostro Dipartimento di Stato, che cir– conda ogni cosa col piu fitto mistero, il Vaticano non ha mai nascosto il suo punto di vista. Esso è pienamente coerente con i suoi principi religiosi e politici, colla politica fatta durante la guerra, e col suo scopo principale che è quello di salvaguardare e proteggere gli interessi della Chie– sa cattolica. Il giornale cattolico svizzero Di·e Tat pubblicò, il 12 ottobre 1942, un articolo sulla "Politica vaticana nella seconda guerra mondiale," che fu fatto circolare nella traduzione inglese nei trecento periodici diocesani cattolici del nostro paese per mezzo del servizio di notizie della N ational Catholic Welfare Conference. Tra gli altri, fu ristampato per intero da The Tablet di Brooklyn, New York, del 24 ottobre, dal quale qui lo citiamo. Dopo avere elencato le numerose difficoltà incontrate dalla Santa Sede nel mantenere la sua neutralità, il giornale notava che questa neutralità del Vaticano non significava una sua "rinuncia alla libertà di prendere moralmente posizione di fronte agli avvenimenti." L'autore esaminava quindi la politica "religiosa" della Santa Sede e cosf concludeva: Se si tengono presenti gli scopi religiosi ~ella Curia, si ha, ragione di essere soddi– sfatti per il successo finora ottenuto in questa guerra. Ma se si considerano le possibilità 280 BibliotecaGino Bianco

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