Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dal 'America chiarare che la guerra contro i nazisti era una guerra giusta, secondo rifed il giornalista Matthews da Roma.. Il Presidente, a meno che non sia stato indotto in errore dai suoi consiglieri ecclesiastici, doveva essersi reso conto che il Papa, dopo essersi rifiutato di benedire la "crociata" contro la Rus– sia, non poteva certo dare la sua benedizione alla crociata contro i na– zisti, distruggendo quel paravento di neutralità dietro cui si sentiva piu o meno sicuro. Quelle "fonti vaticane" che avevano dato al Matthews delle informazioni COSIprecise probabilmente volevano ingraziarsi Hitler e Mussolini col porre in rilievo l'assoluta neutralità della Santa Sede. Quali che siano stati gli altri scopi della ·missione di Myron Taylor, è lecito pensare, considerando ciò che precedette la sua visita in Vati– cano e ciò che vi segu1, che uno dei suoi scopi fu quello di infonnare il Papa del motivo per cui gli Stati Uniti erano stati costretti ad estendere il loro aiuto alla Russia, di rassicurare Sua Santità che gli Stati Uniti sta- vano facendo tutte le pressioni possibili sul governo sovietico affinché adot– tasse una politica liberale in fatto di religione, e molto probabilmente, anche di chiedere al Papa se volesse cercare di persuadere con discrezione la gerarchia cattolica d'America a cessare di agitare il panno rosso della questione religiosa sovietica, eliminando cosI una causa di altri conflitti e divisioni tra il popolo americano. È ragionevole supporre che la risposta del Papa sia stata prudente– mente non impegnativa, in attesa dei risultati dell'azione del presidente Roosevelt a Mosca. Frattanto la stampa annunciava, sebbene con un certo ritardo, che la missione americana a Mosca, con a capo Averell Harriman, 11 "aveva ricevuto istruzioni di sollevare la questione della libertà religiosa in Russia con il governo sovietico, ed il presidente Roosevelt assicurava che l'ambasciatore americano a Mosca, Steinhardt, aveva già discusso tale questione con i funzionari sovietici" (New York Times, 7 ottobre 1941). Come risultato di questi passi, il portavoce ufficiale dei sovietici, S. A. Lozovsky, in una dichiarazione del 4 ottobre, affermava che l'articolo 124 della Costituzione sovietica garantiva la libertà religiosa a tutti e soddisfa– ceva le richieste degli Stati Uniti. Il presidente Roosevelt si fece porta– voce della dichiarazione di Lozovsky, sperando con ciò di dare soddisfazio– ne ai cattolici americani. Le reazioni dei circoli cattolici d'America furono contrastanti. I gesuiti dell'Università di Georgetown, attraverso il loro portavoce Padre ·Walsh, che nei primi anni dopo il 1920 era stato in Russia a distribuire i soccorsi inviati dal Papa, defin1 la proposta russa come una "irrisione" e una "cinica finzione." E aggiunse che "la questione era ormai chiara per gli americani, già impegnati a fornire aiuti al governo sovietico in guer– ra." La risposta di Mosca, disse Padre Walsh, si riduce a questo: "vogliamo • 11 • Ricco discendente del magnate delle ferrovie E. Harriman, iscritto al partito democratico fu incaricato dal Presidente Roosevelt di varie missioni diplomatiche. Governatore dello Stato di New York al tempo della presidenza di Eisenhower, riceverà poi incarichi diplomatici anche dai presidenti Truman, Kennedy e Johnson. 276 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=