Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America ganizzata propaganda contro il riarmo americano, contro la legge sul Pre– stito e Affitto e gli aiuti all'Inghilterra. 7 La campagna isolazionista fu con– dotta vigorosamente, non solo dai piu noti filofascisti, quali Padre Cough– lin e il direttore del Brooklyn T ablet, 8 ma anche dalla maggior parte dei settimanali diocesani e dei periodici cattolici, e continuamente lodata dai pulpiti ed in altre dichiarazioni di vescovi. Lo slogan di questa campagna fu condensato nelle parole "non è un affare che ci riguardi." Gli isolazioni– sti sostennero che non avevano alcun interesse nella guerra imperialistica d'Europa, e che il nostro maggior nemico si trovava proprio nel nostro paese: ed era il comunismo. Alcuni mesi prima che la Germania attaccasse la Russia, monsignor Sheen, il piu popolare predicatore cattolico di America, tuonò dal pulpito: "le nazioni che considerano amica la Russia, non pos– sono dire di combattere per il Regno di Dio." Il Cardinale O'Connell, nella sua denuncia della politica di Washington verso la Russia, deplorò · "questa perversa propaganda che vien fatta per mezzo della stampa, delle lettere, dei discorsi, e dei messaggi. C'è da domandarsi se certi americani amino veramente il loro paese. Lasciate che quelli che hanno incominciato la guerra la finiscano. Non è un affare che ci riguardi." Il vescovo Cas– sidy di Fall River denunciò gli inglesi perché avevano tradito gli arabi di Palestina e deriso Franco in Spagna. Padre Low del Boston College, disse che "il miglior modo di proteggere e preservare la democrazia non consiste nell'eliminare Hitler, ma nello sradicare il materialismo ed il socia– lismo qui, nel nostro paese." In quei giorni i comunisti americani costi– tuivano uno dei piu turbolenti gruppi della campagna isolazionista. Era invero assai edificante veder marciare insieme, sotto le bandiere dell'isola– zionismo americano, una strana compagnia, formata da Padre Coughlin e dal Cardinale O'Connell, dai cattolici irlandesi, e dai fascisti italiani, da. tedeschi del Buncf e da ministri protestanti, da gesuiti e da comunisti, da democratici scontenti e da repubblicani ultraconservatori i quali usavano parole d'ordine diverse e contraddittorie, ma erano tutti uniti nel proposito di mantenere l'America fuori dalla guerra imperialista d'Europa. La migliore descrizione di questa campagna fu forse data dal vescovo Joseph Hurley di St. Augustine nella Florida, uno dei pochi appartenenti alla gerarchia cattolica che si oppose allora alle vedute dei suoi colleghi. Denunciando esplicitamente come antiamericano "il torrente di invettive contro ogni cosa che fosse veramente americana" che riempiva le colonne ·della stampa cattolica nel nostro paese, il vescovo Hurley si dichiarò con– trario all'opinione che "il nemico numero uno dell'America fosse il comu– nismo, mentre in realtà oggi il nemico numero uno dell'umanità è il nazi– smo." Egli disse fra l'altro: 7 La Legge sul Prestito e Affitto, approvata dal Congresso americano 1'11 marzo 1941, intese fornire materiali bellici a coloro che combattevano l'Asse senza pretendere alcùn pagamento in danaro per tali forniture. Fu basata sull'idea che chiunque combatteva l'Asse agiva nell'interesse degli S.U. 274 8 Il "Brooklyn Tablet" è un settimanale cattolico che si pubblica a Brooklyn N.Y. dal 1908. 9 Gruppo filonazista degli S.U. BibliotecaGino Bianco

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