Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

La sorte dell'Italia nella primavera seguente fecero rinascere le speranze di una pace vittoriosa per la Germania e, nel giugno, l'esercito tedesco invase la Russia sicché ancora una volta, la situazione bellica assunse nuove forme, creando nuovi problemi per il Vaticano. Non c'è alcun dubbio che a Hitler e a Mussolini sarebbe molto piaciuto di ricevere èlirettamente dal Papa una benedizione, e magari una bolla papale che predicasse una nuova crociata contro gli "atei" di Mosca. Pio XI avrebbe forse potuto compiere un simile atto, sempre disposto come era ad agire d'impulso, e dominato dall'incubo del bolscevismo. Ma un uomo rotto al giuoco del calcolo diplomatico come Pio XII, non poteva improvvisamente gettare via la fragile neutralità che si era dato tanta pena di mantenere in vita. Per quanto grande possa essere stata la pres– sione dei due soci dell'Asse, e per quanto grande possa essere stata la tentazione di dare la propria sanzione a quest'attacco contro l'odiato regime comunista, il Papa preferf dare ascolto alla voce della prudenza e rimase silenzioso. In Inghilterra, Churchill, superando gli scrupoli dei suoi amici e colleghi conservatori del governo, si precipitò a stringere accordi con la Russia per la lotta contro il nemico comune. Il Presidente Roosevelt agi nello stesso modo, estese alla Russia i benefici della legge sul Pre– stito e Affitto, e promise ulteriori aiuti. Il buon senso suggerf al Vaticano di attendere giudiziosamente i risultati della campagna di Russia, circa la quale molti si aspettavano una rapida e schiacciante vittoria tedesca sull'Armata Rossa. Ciò che non fece il Vaticano fu fatto però dalla gerarchia cattolica, ovunque fosse possibile. Tranne poche eccezioni, i vescovi levarono la loro voce di protesta contro l'empia collaborazione inglese ed americana con la Russia atea e comunista, ed usarono tutta l'influenza politica di cui disponevano per sollevare opposizioni contro di essa. Nella Spagna di Franco legioni di "crociati volontari'' vennero organizzate e inviate sul fronte russo con le benedizioni di vescovi e preti. L'esempio di Franco fu immediatamente seguito dal maresciallo Pétain di Vichy, il quale ag– giunse la sua benedizione a quella dei cardinali francesi, quando una le– gione di crociati francesi fu inviata in Russia. In Inghilterra, per ovvie ragioni, la gerarchia cattolica non poté protestare, e dovette ammettere _che la collaborazione con la Russia era nell'interesse dell'Inghilterra. E tut– tavia, gli organi di stampa cattolici si unirono ai conservatori piu impe– nitenti nel diffondere sospetti e dubbi sugli scopi della Russia nei ri– guardi dell'Inghilterra, aggravando cosi quella pesante nube di mutua sfi– ducia che influenzò in misura non indifferente le relazioni fra i sovietici . ) e gli Alleati. Ma fu negli Stati Uniti che il clero cattolico fece il massimo sforzo per influire sull'opinione pubblica in senso contrario alla collabo– razione con la Russia. La grande maggioranza del clero· cattolico americano aveva appoggiato gli isolazionisti e aveva usato la potente arma di una ben or- 273 BibliotecaGino•Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=