Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

Prefazione Forse si può notare che in questo, come in altri volumi e sa,ggi salveminiani, la tendenza illumi'nista e razz'onalista porta gli autori a ricercare sempre dei piani politici elaborati fin nei parti·colari dai governi senza tener sufficiente– mente conto che in politica, come del resto nella vita privata, spesso si vive alla giornata, si affrontano z· nodi· soltanto quando vengono al pettine e si compi·ono errori dovuti al premere deglt° eventi, al bisogno -di trarsi in qualche modo d'impacdo seguendo la lt'nea della minore resistenza, nonché all'ignoranza delle situazioni locali. Certamente nelle pagine di questo lt'bro si sottovaluta l'infiuenza reale che il Vaticano e il partito cattolico avrebbero avuto nell'Italia del dopo– guerra, come si' sottovaluta il seguito che avrebbe avuto il partito comunista. Ma quanto al primo punto abbiamo già notato che parte del prestigio della Democrazi·a Cristt'ana nel dopoguerra fu pure dovuto all'appoggio del gover– no amen·cano oltre che all'essere stato il partito cattolico considerato dai ben– pensanti come la di·ga contro z'lcomunismo. E quanto al seguito numeri·co dei comunisti, esso fu dovuto al prestz'gz:oda loro acquistato durante la lotta clan– destina e durante la lotta partigi'ana, due fattori che i due storici non avevano elementi sufficienti per valutare nel loro giusto, peso. Cosf pure, non meravz·– glia che essi· non abbiano previsto lo svz°luppo e l'ampiezza del movimento di Resistenza ai nazifascisti che si svolse dopo l'8 settembre. Alla data di pubblicazione di What to do with Italy, il problema della sorte dell'Italz'a non poteva essere visto altro che come un problema essen– zialmente diplomatico, affidato al senso di giustizia dei vincitori. In seguito, il peso numerico e l'efficienza del movimento partigiano contribuirono non poco ad alleviare il peso della sconfitta italiana. Al lettore odierno potrà sembrare che in questo volume si sia dato troppo spazio ai rapporti col Vaticano rispetto ai molti altri problemi che vi sono discussi. Lo spazio dato al Vaticano non deriva nei due autori da pre– concetto anticlericalismo, ma dalla convinzione, basata su una quantità di in– formazioni e poi convalidata dai fatti svoltisi successivamente, che il governo americano desse un gran peso alle opinioni e ai piani· del Vaticano per il fu– turo dell'Italia, piani che erano in netto contrasto con quelli caldeggiati da Salvemini e La Piana. Alcuni passi dell'Introduzione chiariscono la natura dell'indagine che i due autori si proposero di fare e i problemi che essi discussero nel loro libro. "Cercheremo di descrivere ... che specie di piani riguardanti l'Italia sono stati fatti o si stanno facendo, da parte dei circoli dirigenti del Foreign Office e dello State Departement ... Un problema importantissimo, che non può essere ignorato, è se l'Italia del dopoguerra dovrà conservare la monarchia o pro– cedere alla propria ricostruzione sotto una forma repubblicana di governo; se al popolo italiano sarà consentito di fare una libera scelta o se esso sarà praticamente costretto ad accettare la scelta di altri. Ciò equivale ... a chie– dersi se il fascismo sarà cancellato e sradicato dalla vita italiana, o se dovrà rz·manere in forma celata o mitigata. "Sz·ccome è diffusa fra gli americani l'impressione che gli italiani siano XXVI BibliotecaGino Bianco

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