Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

La sorte dell'Italia mere una pos1z1one chiara. anche se dovesse per questo tornare alle cata– combe. Di conseguenza, i giornali fascisti hanno continuato ad affermare che gli ideali del ·Papa e quelli di Mussolini concordavano pienamente e che il Papa, con le sue parole, aveva condannato l'imperialismo britanni– co e quello americano, mentre i giornali americani si dissero certi che il Papa si era pronunziato a favore della causa degli Alleati. In effetti i cinque punti esposti nel dicembre 1939 da Pio XII, ed anche le premesse del dicembre 1940, potevano dirsi piu vicini all'or– dine nuovo delineato (anche in termini generali) dalla Carta dell'Atlantico anziché a qualsiasi descrizione dell'ordine nuovo fatta dai fascisti e dai nazi– sti. Però gettando dei pesi su 'entrambi i piatti della bilancia, Pio XII stava cercando di ristabilire l'equilibrio. Le dichiarazioni di principio teoriche fatte in quelle allocuzioni furono controbilanciate e perdettero parte del loro valore per effetto di altre dichiarazioni e manifestazioni di simpatia per l'Asse. Pio XII si un1 al clero italiano nell'esortare gli ita– liani " a difendere la loro patria," pur ammonendoli "ad astenersi dal-. l'odio." Il 4 settembre 1940 egli ricevette cinquemila iscritti all'Azio– ne Cattolica italiana e disse loro che "dovevano essere pronti a donare la loro vita per la patria," e che "dovevano portare il d@vutorispetto e pre– stare una leale, coscienziosa obbedienza alle autorità civili." Questi sono principi generali che la Chiesa ha sempre insegnato ai fedeli, ma, espressi in quel momento, ad un pubblico di italiani, era impossibile non in_– terpretare quelle esortazioni papali come miranti a· favorire la guerra del– l'Italia. Ancor piu significativo fu che nei mesi seguenti Pio XII ricevette gruppi sempre piu numerosi di soldati ed ufficiali italiani, e concesse. di– verse volte udienza a soldati ed ufficiali tedeschi in uniforme. Egli disse a tutti costoro che "gli erano particolarmente cari," e che era lieto di ricevere e di dare la sua benedizione a "quelli che servono la patria diletta con fedeltà ed amore." Quando la notizia del ricevimento dei soldati tedeschi in Vaticano comparve nella stampa ameriçana vi fu un coro di proteste, e i cattolici sostennero che la notizia era stata un trucco della propaganda nazista, che avrebbe dovuto essere smentito. Purtroppo la fon– te d'informazione era l'Osservatore Romano, che aveva pubblicato la noti– zia nella "sezione ufficiale" dei comunicati e degli elenchi dei ricevimenti trasmessi al direttore dall'ufficio del Vaticano. È ragionevole pensare che nessuno vorrebbe. spingere dei soldati a , compiere il supremo sacrificio senza credere alla bontà della causa per la quale stanno combattendo e senza desiderarne veramente la vittoria. È inconcepibile, ad esempio, che un vescovo americanq incoraggi i soldati tedeschi a combattere eroicamente, e piuttosto, se gli si presentasse l'occa– sione, direbbe loro senza alcun dubbio di cessare di combattere e di arren– dersi. Nel rivolgersi ai soldati italiani e tedeschi, Pio XII aveva forse di– menticato che nella sua qualità di Pontefice egli doveva restare al di sopra di tutte le contese nazionali e rimanere neutrale nel ·conflitto? Parlò 271 Biblioteca Gino -Bianco

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