Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

La sorte dell'Italia Il 20 aprile 1943, diversi corrispondenti di giornali inviarono da Wa– shington le seguenti notizie: Un avvenimento di eccezionale importanza si verificherà quanto prima nel mondo diplomatico. Il governo chiederà al· Congresso di stanziare i fondi necessari per istituire un'Ambasciata americana presso il Vaticano... Si è avuta da parte del Diparril:nento di Stato e dell'Ufficio dei Servizi Strategici la richiesta sempre piu insistente che venga isti– tuita una rappresentanza permanente presso il Vaticano, e si ritiene a Washington che, a causa delle mutate condizioni, non vi sarà opposizione contro un simile passo. Risparmiamo ai nostri lettori i commenti fantastici e spesso puerili fatti dai giornalisti a proposito di questa notizia. C'era da aspettarsi questa mossa del governo non appena le circostanze fossero state tali da consen– tire una accoglienza favorevole alla proposta da parte del Congresso. Ma è disposto il popolo. americano ad iniziare un nuovo e permanente sistema di relazioni ufficiali con il capo supremo di una delle sue confessioni re– ligiose, che costituisce solo una frazione della popolazione degli Stati Uniti? 3. Il Vaticano e la guerra Il pontificato di Pio XI segnò una svolta nella storia del papato. La sua politica rappresentò una combinazione poco equilibrata di due oppo_ste tendenze: dell'ambizione e della visione grandiosa e a volte persino au– dace di Leone XIII, con la ristrettezza di mente e la paura isterica di Pio X. Come Leone XIII egli desiderava fare del papato una forza poli– tica e sociale di primaria importanza nel mondo moderno. Profittando delle condizioni favorevoli esistenti alla fine della prima guerra mondiale, egli stabiH con successo relazioni diplomatiche e concluse concordati e accor– di con parechie nazioni, rivelandosi in tale attività piu abile di quanto lo fossero stati i suoi predeessori. D'altra parte, come Pio X, egli desiderava 1 apparire come un papa religioso e non un papa politico. Il suo predeces– sore Benedetto XV, che dopo la prima guerra mondiale credette per un momento come tutti noi che la democrazia fosse uscita vittoriosa e che il suo avvento fosse duraturo, aveva tentato di adattare la politica ·del Vaticano alle nuove condizioni. Egli aveva permesso, se non favorito, in tutti i paesi ed anche in Italia la formazione di partiti politici con iscritti cattolici e con un programma cristiano. Pio XI si affrettò a disfare ciò che Benedetto aveva fatto, e indirizzò il Vaticano nella direzione opposta. Pio XI era sostanzialmente un reazionario dominato dalla paura. I suoi successi furono di corta durata. Quando morf fa maggior parte dei suoi concordati avevano cessato di avere efficacia. Quella che Pio XI con– siderava la piu importante realizzazione del suo pontificato, la soluzione del– la questione romana, mediante cui aveva sperato di addomesticare e cri– stianizzare il fascismo, si tramutò in una fonte di nuove paure e delu– sioni. 263 Biblioteca Gino Bianco

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