Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America Santa Sede intendesse restarsene isolata come spettatrice passiva e disin– teressata. Ciò spiega l'importante clausola incorporata nell'articolo per cui la Santa Sede si riservava il diritto di esprimere il suo giudizio su conRitti che implicassero principi morali o ecclesiastici e interessi religiosi. Ma, dato che la S~nta Sede non è una potenza economica o militare, ed il suo intervento in un conflitto potrebbe quindi avere soltanto un va– lore morale, e dato che difficilmente può esservi un conflitto tra nazioni che non sollevi problemi morali di torto o di ragione, o che non tocchi le istituzioni ecclesiastiche e gli interessi ·religiosi, sembrerebbe che il Va– ticano, con questa sua riserva, abbia inteso render priva di ogni significato la sua precedente dichiarazione di neutralità assoluta. Difatti, una tale riserva ha lasciato il Papa libero di fare uso della sua unica arma, l'arma del suo giudizio morale, e di esercitare cos1 un'influenza politica sui cattolici di tutto il mondo. D'altro canto Mussolini, benché perfettamente consapevole di quan– to implicava questa clausola, non sollevò e non avrebbe potuto sollevare alcuna obiezione alla libertà della Santa Sede in materia religiosa e morale. Se si fosse impuntato su questo argomento il Trattato non avrebbe potuto essere concluso. Ma anch'egli mantenne la sua riserva mentale nel firmare l'accordo, riservandosi il diritto d'interpretare tale articolo a modo suo. Secondo l'interpretazione di Mussolini, l'art. 24 del Trattato era parallelo all'art. 43 del Concordato, che vietava al clero italiano, dai vescovi ai piu umili frati, di appartenere a qualsiasi partito politico o di svolgere alcuna attività politica. Questo significava, naturalmente, che solo l'attività poli– tica e le idee contrarie al fascismo erano vietate, mentre l'attività e le idee filofasciste erano non solo accettabili, ma richieste. Ci si attendeva dalla Chiesa in Italia il pieno adempimento del suo dovere al servizio dello Stato fascista, e altrettanto dal Vaticano, quale organo centrale della Chiesa, in una 'sfera piu ampia. Il lungo ed aspro conflitto, che seguf la firma degli accordi del La– terano, verteva in apparenza su pochi punti del Concordato, ma in realtà era una pietra di paragone circa la questione fondamentale della sua in– terpretazione. In altre parole, quale delle due parti avrebbe avuto l'autorità d'interpretare l'intero accordo e di imporre tale interpretazione all'altra parte come definitiva? La lotta si concentrò su due punti fondamentali: il . controllo fascista sulla Chiesa italiana, ed il diritto del Papa alla libertà di esprimersi sui principi morali e religiosi in questioni connesse con le istituzioni e gli affari politici. ' Dopo molti fuochi d'artificio verbali, il Vaticano, sottoposto alla mi– naccia di rappresaglie fasciste, non ebbe altra scelta che arrendersi per quan– to riguardava la "fascistizzazione" della Chiesa italiana. Non che il Papa fosse avverso ad appoggiare il regime per mezzo della chiesa, poiché egli stesso aveva fatto tanto per concedere questo appog– gio. Egli non poteva tuttavia consentire alla limitazione di certe attività ecclesiastiche, da lui considerate come religiose, ma qualificate da Mussolini 252 BibliotecaGino Bianco

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