Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

Prefazione il fondamento dei regimi lz'beri, richiamando i potenti al rispetto di quegli stessi principt che sono alla base delle istituzioni dei loro paesi. Il contrasto tra Salvemini e i suoi amici era contrasto di metodo piu che di sostanza, ma in certe situazioni, le divergenze sulla tattica da se– guire diventano questioni di fondo. Per lunghi· mesi questa divergenza di vedute fu tenuta celata al pub– blico e le opinioni· contrastanti· furono espresse in lettere private scambiate tra Salvemini, Sforza e Tarchi"ani. Il gruppo Sforza-Tarchiani· ci tenne a non osteggi.are apertamente Sal– vemini, giudicato tuttavi·a i"n privato come la incontentabile "suocera" del movimento antifascista, dell'autorità del cui· nome in America non conve– niva tuttavia privarsi. Salvemi'ni, per parte sua, anche quando venne sem– pre piu convincendosi· che non vi fosse nulla da sperare da Churchi"ll e da Roosevelt che lasciava mano Hbera al premier inglese nei problemi italiani·, evitò per lunghi mesi di fare polemiche pubbli'che, limitandosi a stare i"n disparte e a prosegui"re la sua campagna personale diretta all'opi"nione pubblica "liberale" ameri·cana. Per rabbonire Salvemini, il gruppo Sforza-Tarchiani gli propose di re– digere il programma della Società Mazzini che doveva essere presentato al congresso dell'assodazione fissato per il giugno del 1942. Salvemi'ni ac– cettò e stese questo programma i cui punti prindpali furono una repub– blica basata sulla separazione dello Stato dalla Chiesa, la salvaguardia del– l'integrità del territorio nazionale con conseguente rinunzi'a a tutte le co– loni'e e ai· territori stranieri annessi· dal fascismo e dall'Italia prefascista, un'ampia riforma agraria, la nazionali'zzazione di alcuni grossi· monopoli industri.ali, e la confisca dei beni dei gerarchi fascis,ti. Detto programma fu considerato troppo moderato dai sodalisti iscritti alla Mazzini favorevoli a socialz'z.zazioni·ben piu estese, i quali' al congresso della Mazzini presen– tarono un altro programma integralmente socialista. Alla fine, il congres– so nominò una commissi"one incaricata di conciliare il programma salvemi·– niano con quello socialista. L'intransigente Salvemi"ni non vide neppure di buon occhio che a quel Congresso fossero stati accettati come membri della Mazzini un certo numero. di iscritti al sindacato dell'abbigliamento fem– minile facente capo a Lui"gi Antonini sol perché questi· aveva mantenuto rapporti personali di· amicizia coll'ex filofascista Generoso Pope. Oramai Salvemini si era messo sulla via çl,i una opposi"zione aperta al binomio Churchill-Roosevelt. Di· conseguenza, dopo l'episodio di Otto di' Asburgo, egli scoraggiò pure la formazione di' una legione garibaldina da reclutarsi fra gli italiani delle due Americhe ( inizi"ativa di cui si stava attivamente occupando Randolf o Pacdardi) e la parallela costituzione di· un Comitato nazionale per un'ltali'a Libera. Dopo lo sbarco alleato nel Nord Africa i capi alleati fecero propria la polùica di· military expediency consistente nel trattare con uomini del re– gime Pétain come l'ammi"ragli"oDarlan e Peyrouton. Tale politica fu osteg– giata_dai· gruppi "liberali" ameri·cani· e Salvemini un! le sue alle loro criti- XXIV BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=