Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America ebrei convert1t1. Questa era un'esplicita violazione del Concordato del 1929. Nella sua allocuzione del 24 dicembre 1938, il Papa si lagnò di questa e di altre violazioni del Concordato, ma aggiunse che questa non era una materia sulla quale egli intendeva fare troppo rumore: Noi diciamo a voce alta che la nostra stima ed i nostri ringraziamenti vanno, dopo che a Dio, ad altissime persone. Noi intendiamo il nobilissimo Sovrano ed il suo incom– parabile Ministro ... L'idea di suscitare una controversia è ben lungi da noi. Posti di fronte a questi ed a molti altri fatti che qui si omettono per desiderio di brevità, e che testimoniano della politica assai fascista del Vaticano, gli apologisti cattolici si rifugiano nella teoria che la Chiesa cattolica tratta con ogni forma di governo sia buona o cattiva, senza formulare alcun giudizio su di esse allo scopo di avvalersi di tutte le op– portunità che le si presentano di esercitare la sua missione spirituale. Tra - due mali, quello di trattare anche con un governo non cristiano o pagano, e quello di permettere che la religione cattolica e la Chiesa subiscano re– strizioni o persecuzioni, la Chiesa sceglie il primo come il male minore. Inoltre, una cosa è professare ed insegnare le dottrine le piu ele– vate, ed un'altra applicarle ai casi concreti e specifici, condizionati da particolari circostanze di tempo e di luogo. Noi amiamo gli alti ideali, crediamo in essi, facciamo del nostro meglio per vederli realizzati, ma in pratica siamo costretti a fare dei compromessi. Altrettanto fa la Chiesa. Questa teoria fu sviluppata e tradotta in forma scientifico-teologica dai gesuiti della Civiltà Cattolica, che la chiamarono la teoria della tesi e della ipotesi. La tesi è che in ogni tempo ed in ogni circostanza la Chiesa insegna l'immutabile sacra dottrina ed i princip1 morali che sono contenuti nella legge e nella rivelazione divina. Su questo punto la Chiesa non ammette alcuna esitazione e alcun compromesso. Ma l'applicazione pratica di questi principi, e specialmente dei principi morali, dipende in primo luogo dall'ipotesi, ossia dal supporre che sia gli uomini che le circostanze, in una data società ed in un dato momento, riescano a man– tenersi ad un livello cosf elevato. Poiché questo non avviene quasi mai, in questo nostro misero mondo l'ipotesi non si verifica. La Chiesa è allora costretta a lasciar da parte i principi che rimangono inviolati nel loro sacrario, e ad adottare altri criteri di condotta meno elevati. Cosf, per esempio, la dottrina e la prassi fasciste erano in contrasto colla tesi, e ·tali da dover essere condannate dalla Chiesa. Ma l'ipotesi era costituita dal partito fascista e dal regime fascista. Quindi la Chiesa poté fare un com– promesso e venire a patti con essi. Questa è una tipica elaborazione gesuitica e sistematizzazione di una teoria che, pur partendo da un sano buon senso, degenera sofisticamente in una specie di pigra casistica, in cui l'onestà intellettuale e l'integrità morale vengono alla fine comple– tamente perdute di vista. A tale proposito non saranno fuori di luogo alcune considerazioni. Il principio dell'indifferenza verso le varie forme di governo significa forse 246 BibliotecaGino Bianco

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