Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

La sorte dell'Italia Ma Pio XI andò ancora oltre. Un regio ·decreto del 26 agosto 1931 ingiunse a tutti i professori universitari di firmare una formula di giura– mento con la quale essi dovevano impegnarsi a "educare attivi e valo– rosi cittadini devoti alla patria ed al regime fascista." Quei professori 1 che, data la loro integrità morale, avevano fino a quel momento resistito a tutte le pressioni fatte perché vendessero se stessi e la loro missione educatrice al fascismo, furono posti nella tragica alternativa, o di venir me– no al rispetto di sé tradendo la propria coscienza e perdendo prestigio di fronte ·ai propri studenti, o di essere ridotti alla povertà e di essere sottratti alla propria attività scientifica. Il Vaticano avrebbe almeno po– tuto starsene zitto. Ma il 4 dic.embre 1931 l'organo della S. · Sede, l'Osservatore Romano, pubblicò un editoriale il cui autore fece finta di credere che nella formula del giuramento le parole "regime fascista" signi– ficassero non il "regime fascista" ma il "governo dello Stato," uno Stato che avrebbe anche potuto essere non fascista. L'autore dell'articolo fece pure finta di non capire che la formula del giuramento impegnava i professori ad insegnare quella dottrina fascista che il Papa aveva condannato come incompatibile con la dottrina e la morale cristiana. Di conseguenza gli insegnanti cattolici ricevettero il consiglio di prestare il giuramento. L'aperto ed entusiastico appoggio dato alla guerra etiopica dall'alto come dal basso clero it~liano, dai vescovi, dai frati e dai gesuiti, è ben noto. Cos1 pure è noto che Pio XI in persona, dopo alcune dichiarazioni sibilline sulle guerre giuste ed ingiuste, nel suo discorso del 12 maggio 1936, quando l'annientamento dell'Abissinia mediante l'usp dei gas asfis– sianti era stato compiuto, sentf il bisogno di partecipare alla "gioia e al trionfo di un intero grande e buon popolo per una pace che, secondo le speranze e le intenzioni, sarà un contributo effettivo ed un preludio alla· vera pace in Europa e nel mondo." Perfino lo storico cattolico che nel 1941 scrisse Church and State tn Fascist Italy, il professore D. A. Binchy 1 e che, attraverso un labirinto di distinzioni e sottodistinzioni scolastiche ha esaminato 1 rapporti del Vaticano con il fascismo ed ha assolto completamente il Vaticano, a questo punto rinunziò al suo intento e dichiarò: L'idea che il trionfo militare di un paese che era stato _formalmente dichiarato tra-· sgressore della legge ed aggressore dal voto di oltre 50 nazioni, fosse un preludio pieno di speranza alla vera pace in Europa e nel mondo, non era tale da convincere. Le riper– cussioni di questa frase infelice annullarono in larga misura lo sforzo sincero fatto dal Vaticano per mantenere la sua neutralità in una situazione estremamente difficile ... Una volta tanto la forte personalità di Pio XI lo indusse a fare un yasso falso sul sentiero infido della politica internazionale, ed il suo piu che comprensibile amore per l'Italia lo portò fino al•punto di compromettere pericolosamente la tradizione di rigida imparzialità stabilita da quei grandi universalisti che furono i papi Leone XIII e Benedetto XV (p. 651). . . 1 Il libro cli D. A. BINCHY, Church and State in Fascist italy, fu pubblicato a Londra nel 1941 presso l'Institute of International Affairs. 243 19 ioteca Gino Bianco

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