Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America Ma ancora piu strane sono le conclusioni tratte in quella stessa Enci– clica dalle premesse che il Papa aveva tanto vigorosamente affermate circa le azioni e principi non cristiani, immorali e pagani del fascismo. Ciò che preoccupò di _piu Pio XI fu che il fascismo non fosse soltanto una concezione della vita e una teoria politica, ma altresf una teoria pra– ticata in modo totalitario come si conveniva ad uno Stato totalitario. Il fascismo non era solo una teoria astratta, ma una realtà concreta, incarnata nel partito fascista e nel regime fascista. I principi fascisti erano stati "già in grande 1nisura messi in atto ad esclusivo vantaggio di un partito e di un regime, basati su una ideologia che si risolse chiaramente in una adorazione pagana dello Stato." Stando cos1 le cose, ci si sarebbe aspettati che la condanna della teoria fascista avesse necessariamente comportato quella del partito fa– scista e del regime fascista. Ad esempio tutti i predecessori di Pio XI, · per piu di un secolo avevano condannato i principi e Fattività della Mas– soneria, e avevano contemporaneamente proibito a tutti i cattolici sotto pe– na di scomunica di appartenere a logge massoniche. Ma il sottile sistema logico predominante in Vaticano divenne accomodante quando si trattò del fascismo. Dopo la suà solenne condanna dei principi e dei metodi fasci– sti, Pio XI si prese la pena di spiegare nella stessa Enciclica: "noi non abbiamo inteso· condannare il partito [fascista] ed il regime [fascista] come tali." Di conseguenza, la collaborazione della Chiesa cattolica con il fascismo in Italia non solo continuò, ma a partire da quel momento fu assai inten– sificata. Grazie a qu~le sottile distinzione scolastica S. Santità riuscisse a separare il partito fascista ed il regime fascista dai principi che essi pratica– vano, e pertanto assolvere i primi mentre condannava i secondi, non si è mai potuto spiegare. . Ancora piu pietosa fu la soluzione data dal Papa alla questione del giuramento fascista di fedeltà a Mussolini, obbligatorio per tutti coloro che chiedevano l'iscrizione al partito fascista, per coloro che ricoprivano cariche pubbliche, per gli insegnanti e i professionisti. Molti cattolici, la cui coscienza si ribellava contro le conseguenze implicite in questo giuramento di fedeltà personale al duce di "credere, obbedire, combattere," si informarono presso la Santa Sede per sapere se il giura– mento non avrebbe violato i principi della morale cristiana, e se essi avrebbero potuto prestarlo. Pio XI fece loro sapere che il giuramento fascista, che impegnava chi lo avesse prestato ad accettare dottrine. e atti– vità condannate dalla Chiesa, era inaccettabile per i cattolici, sicché pre– stare giuramento fascista era peccato. Ma il Papa sugged pure il modo di ingannare il diavolo, prestando il giuramento senza peccare. Un catto– lico avrebbe potuto prestare il giuramento "dinanzi a Dio ed alla pro– pria coscienza" semplicemente aggiungendo ad esso la tacita riserva men– tale "salve restando le leggi di Dio e della Chiesa." Eccellente casistica, ma alquanto strana a suggerirsi dal supremo tutore della morale e dal– l'infallibile Vicario di Cristo sulla terra. 242 Bib1iotecaGinoBianco

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