Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

La sorte dell'Italia tieri segnati dagli interessi inglesi. Dopo tutto l'Italia aveva bisogno del– l'appoggio e dell'amicizia dell'Inghilterra mentre l'Inghilterra non aveva bi– sogno dell'Italia, se non per servirsene occasionalmente per raggiungere cer– te mete che non le sarebbe stato conveniente raggiungere in altro modo. Nella catena di avvenimenti che permisero a Mussolini di rafforzare la sua dittatura, l'Inghilterra ebbe una parte notevole. Il Primo Ministre Baldwin e il ministro degli esteri Curzon nel 1923 aiutarono Mussolini a salvare la faccia dopo il suo criminale attacco contro l'isola di Corfu. Al momento della crisi sorta dal delitto Matteotti, mentre l'Italia ribol– liva di indignazione e il fascismo era sull'orlo della rovina, il ministro degli esteri inglesi, Sir Austen Chamberlain, nel dicembre 1924, comp1 un passo importante quale quello d'una visita ufficiale al duce. Era la pri– ma volta che una personalità cosf eminente del governo inglese si degnava di rendere un simile omaggio all'Italia. Il ministro .inglese corse ostenta– tamente a stringere la mano del duce che, agli occhi degli italiani, gron– dava ancora del sangue di Matteotti. Fu durante quell'incontro che il protocollo di Ginevra fu gettato nel cestino. 3 Nel dicembre 1925 Sir Austen tornò a Roma e assicurò Mussolini che, per quanto riguardava l'Inghilterra, poteva aver mano libera in Etio– pia. In quei giorni in molti luoghi d'Italia stavano avvenendo violen~e contro gli antifascisti. Nell'agosto del 1926 Sir Austen incontrò Mussoli– ni a Livorno e gli dette mano libera in Albania, mentre gli antifascisti tentavano l'ultima resistenza in una battaglia senza speranza. Veramente c'era una ragione per cui il capo del Foreign Office si dette da fare per salvare Mussolini nel 1924, e negli anni seguenti si man– tenne in stretto contatto con lui. In quel momento l'Inghilterra era ve– nuta in urto con la Turchia per i pozzi di petrolio di Mosul. La giovane Turchia, che aveva sconfitto da poco l'esercito greco, non aveva intenzio– ne di cedere alle richieste inglesi. Allora il cortese Sir Austen si serv1 di Mussolini per minacciare la Turchia, risuscitando le vecchie pretese dell'Italia su Adana 4 e persuaden– do il duce a mobilitare la flotta italiana. Sotto il peso di questa minaccia, nel 1926 il governo turco si affrettò a firmare un accordo con l'Inghilterra. Ma questo non fu che l'inizio della corte che gli inglesi fecero al duce. Non abbiamo bisogno di rievocare quello che è materia di storia recente: come· nel dicembre 1933 il Primo Ministro Ramsay MacDonald e , il ministro degli esteri Sir J ohn Simon si recassero in Italia a rendere omag– gio al dittatore e a cucinare con lui il famoso Patto a Quattro che avreb– be abbandonato la Francia in balfa di Hitler; come 1 nell'aprile del 1935 3 Il Protocollo di Ginevra del 1924 cercò di rafforzare il Patto della Società delle Nazioni prevedendo il ricorso obbligatorio all'arbitrato. La proposta fu avanzata dai primi ministri inglese e francese Ramsay MacDonald e Édouard Herriot. Il governo conservatore inglese presieduto da Baldwin, succeduto a quello di MacDonald respinse tale proposta. 4 Città dell'Anatolia sudorientale. I francesi occuparono Adana e la circostante regione (Ci– licia) dal 1919 al 1921, ma la sgomberarono in seguito al trattato di Angora del 21 ottobre 1921. 229 Biblioteca Gino Bianco

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