Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

.. L'Italia vista dall'America durante questo periodo, formerebbe una vasta biblioteca che potrebbe rap– presentare un monumento strano ma significativo della cecità mentale causata dalla devozione fanatica e dal clericalismo reazionario. Par– leremo delle .(elazioni fra Vaticano e regime fascista nel prossimo capitolo. Per ora ci interessa soltanto menzionare la parte importante che ebbe l'ap– poggio dato al fascismo dai rappresentanti della Chiesa Cattolica in America nel rafforzare la presa del regime fascista sul popolo italiano. 3. La. voce dell'Inghilterra La storia dell'operato dei governi inglesi durante il periodo fra le due grandi guerre non è tale da fare inorgoglire un inglese sensibile. Sappiamo benissimo che i tempi erano difficili, che il popolo inglese • era stanco e non avrebbe approvato alcuna azione che comportasse la mi– naccia d'una guerra e che l'agitazione fra le classi lavoratrici stava as– sumendo proporzioni serie. Sappiamo anche che lo sciovinismo francese non rese facile il compito di riorganizzare una nuova Europa sulle mace– rie lasciate dalla guerra, e che l'urto dei vari nazionalismi, specialmente negli Stati indipendenti di nuova creazione, rese l'Europa simile ad una gabbia di matti. Ma anche quando siano concesse tutte le circostanze attenuanti, resta il fatto che i governi inglesi si dimostrarono eccezional– mente incapaci e usarono la grande influenza dell'Inghilterra piu spesso nella direzione sbagliata che in quella giusta. I critici· piu aspri dj questa politica inglese sono stati gli inglesi stessi e noi non abbiamo bisogno di aggiungere altro alle loro accuse spietate contro gli uomini responsabili di questa politica. Uno degli errori piu gravi commessi dal governo inglese fu quello di appoggiare ed aiutare il regime fascista di Mussolini. Con una completa man– canza di acume i governanti inglesi considerarono il fascismo come un elemento di stabilità anziché come un elemento disintegratore dell'Euro– pa del dopoguerra. Nonostante l'opinione del Kahn, l'affare di Corfu, per non parlare di tutte le vanterie nazionalistiche e delle minacce di cui erano pieni i discorsi di Mussolini, avrebbe dovuto essere piu che suffi– ciente a far capire che il cambiamento di governo che aveva avuto luogo in Italia, e il programma antidemocratico del fascismo, costituivano un nuovo pericolo per tutta l'Europa. Gli uomini politici e i diplomatici inglesi erano certi che, chiunque go– vernasse l'Italia, essi potevano contare su di lui come su un docile stru– mento della politica inglese. Non era stato cos1 nell'ultima guerra? Tra i diplomatici inglesi prevaleva ancora la vecchia idea che convenisse man– tenere un certo attrito tra Italia e Francia come mezzo per assicurare l'e– quilibrio europeo. Mussolini con la sua francofobia presa in prestito dai nazionalisti italiani, era l'uomo che rientrava perfettamente in questo dise– gno inglese di politica europea. Bastava attirarlo gentilmente verso i sen- 228 BibliotecaGino Bianco

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