Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

La, sorte dell'Italia scisti delle decorazioni cavalleresche a buon mercato; politicanti che cer– cavano di assicurarsi i voti dei gruppi e associazioni di origine italiana nel nostro paese; e finalmente i rappresentanti della Chiesa Cattolica, tan– to ecclesiastici quanto laici: questo è l'elenco degli americani che furono pronti a cantare le lodi di Mussolini e del fascismo in ogni occasione. E non abbiamo bisogno di ricordare le gentili vecchie signore che viaggiavano in Italia e vedevano i treni giungere in orario, oppure le graziose studen– tesse entusiaste dei cavallereschi Romei fascisti. Il coro sempre crescente degli adoratori di Mussolini in questo paese divenne cosf rumoroso, che chiunque parlasse male del fascismo e del duce era creduto pazzo. Non sarà superfluo ricordare alcuni esempi degli elogi al duce e al fascismo fatti dalla stampa americana, risultati assai ridicoli alla luce degli avvenimenti successivi. Il lettore potrà giudicare da solo il numero delle reclute che tali elogi avranno guadagnato al duce. Cominciamo dai banchieri. Ecco alcune citazioni tratte da un discorso tenuto da Otto H. Kahn direttore d'una grande banca, dinanzi al corpo accademico e agli studenti della Wesleyan University, il 15 novembre 1923: Il merito di aver causato questo grande cambiamento in Italia senza spargimento di sangue [I] spetta ad un grande uomo_ amato e riverito nel suo paese, un uomo che s'è fatto da sé, e che s'è imposto colla sola genialità della propria ·mente. A lui non solo il paese, ma il mondo intero deve molta gratitudine. Mussolini fu ben lontano dal fomentare l'odio di classe o dall'utilizzare per scopi politici le animosità e le divergenze di classe. Egli non è né un demagogo né un reazionario. Non è né uno sciovinista né un turbolento. Egli non è nemico della libertà. Egli non è un dittatore nel senso comune- mente inteso della parola. . Mussolini è un uomo troppo saggio e troppo retto per coinvolgere il suo popolo in pericolose avventure internazionali. Il suo governo persegue la politica di tenere lo Stato al di fuori dell'economia per quanto è possibile, e di evitare interferenze burocratiche o politiche col delicato mec– canismo dell'industria, del commercio e della finanza. Mussolini desidera particolarmente una stretta e intensa collaborazione con gli Stati Uniti. Sono certo che i capitali americani investiti in Italia troveranno sicurezza, incoraggiamento, buone occasioni e ricompensa. È da notare che il signor Kahn dipinse Mussolini come campione della libertà e angelo della pace proprio pochi mesi dopo l'affare di Corfu, che fu la prima impresa di brigantaggio internazionale del duce. Su questo episodio Kahn disse: L'incidente del bombardamento di Corfu è assai deplorevole, ma questo bom– bardamento non fu né organizzato né desiderato dal governo italiano e io so che quel governo fu assai spiacente dei suoi risultati. Sebbene il signor Kahn parlasse in nome proprio si sapeva che egli rap– presentava un gruppo finanziario molto potente in America. Gli italiani capirono che la sua voce era la voce dell'oro americano. Il suo discorso, . 223 Biblioteca Gino Bianco

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