Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America rali ed intellettuali, di tentativi e di errori, di successi e fallimenti, di alti e bassi, di attriti, e spesso di enormi sprechi. Oggi moìti americani la pensano come Trevelyan. In una lettera in– dirizzata a uno degli autori di questo libro, un americano che era stato m Italia scrisse: Il governo parlamentare era crollato prima che comparisse il duce ... e in effetti il governo italiano, finché fu forte, fu sempre una velata dittatura, sia che al timone vi fosse Cavour, Crispi o Giolitti. È una vecchia storia. come lo dimostra anche la storia di Roma. È come se il parlamentarismo - che è l'essenza della "repubblica democrati– ca," come la concepiscono i popoli anglo-sassoni - fosse alieno dalla natura latina. Citiamo, dalla rivista The Nation del 27 marzo 1943, la risposta data a queste osservazioni: 6 Quando si scrive: ~•n governo italiano, finché rimase forte, è stato sempre una dit– tatura larvata, sia che al timone vi fossero Cavour, Crispi o Giolitti," si avrebbe il dovere di definire il significato della parola "dittatura." Se si vuole intendere che in Italia il primo ministro formulava la politica del paese, l'affermazione è corretta. Ma in questo senso anche l'America di Roosevelt è una "dittatura." Il principale argo– mento di Bernard Shaw in favore di Hitler e Mussolini è sempre stato che la Gran Bretagna non meno dell'Italia e della Germania era una "dittatura." In Inghilterra, difatti, il primo ministro, quando ha l'appoggio di una solida maggioranza parlamen– tare, controlla la politica estera ed interna. Tuttavia, quando si vogliono mettere in un sol fascio d'erba Cavour e Mussolini, Roosevelt e Hitler, Churchill e Stalin, è ne– cessario fare un'ulteriore distinzione fra una '"dittatura numero uno," in cui chiunque critichi o combatta quelli che sono al potere è spedito in prigione o all'altro mondo; e una "dittatura numero due" in cui è concesso ai cittadini il diritto di critica e di oppos1z10ne. In altri tempi la "dittatura numero due" era qualificata come "regime libero ... " Un "regime libero" riconosce l'habeas corpus, la libertà di stampa, di associa– zione, di riunione, di organizzazione sindacale, di religione, di insegnamento; ammette le amministrazioni locali elettive, le istituzioni parlamentari, ecc. Tali istituzioni esi– stevano realmente in Italia; ora non esistono piu. Esse fanno tutta la differenza fra un regime "libero" e uno "dittatoriale." Il Parlamento, una delle istituzioni di un regime libero, funzionava piuttosto male in Italia. Ma cos'erano le istituzioni parlamentari in Inghilterra prima della legge del 1832? ... È pur vero che non si deve dimenticare che le elezioni politiche britanniche del 1924, 1931 e 1935 furono vinte dal partito conservatore per mezzo di tre frodi - la lettera di Zinoviev nel 1924, il panico creato ad arte circa la sorte dei risparmi postali nel 1931, la promessa di appoggiare la Lega delle Nazioni al tempo del conflitto italo-etiopico nel 1935. 7 Tali frodi tuttavia sono parte integrante di quel processo di progresso per tentativi, attraverso il quale l'umanità deve passare, nei suoi sforzi per diventare meno imperfetta. È forse la libertà politica un particolare privilegio concesso dall'Onnipotente ai britannici, e a quegli americani che pretendono di avere sangue britannico nelle vene, anche se sono di discendenza irlandese o tedesca, e anche se non tutti gl'immigranti venuti d'Inghilterra appartenevano per l'appunto allo stesso ceppo morale dei Padri Pellegrini? 6 Vedi in questa raccolta a p. 139 l'intero articolo pubblicato da Salvemini nella Nation intitolato "Natura" o "Civiltà." " Circa la lettera di Zinoviev del 1924 e il panico per i depositi postali del 1931 vedi la n. 2 a p. 140. 216 BibliotecaGino Bianco

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