Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

La sorte dell'Italia anche di tutto ciò che era stato fatto prima. Essi si appropriarono persino di Mazzini Garibaldi e Cavour, presentandoli come. precursori del fasci- · smo e, sottoponendo tutta la storia del Risorgimento ad uno strano travestimento, coli'affermare che Mussolini aveva proseguito il loro lavoro do– ve essi l'avevano interrotto;· il periodo intermedio non era di conseguenza che una macchia nella storia italiana da maledire e dimenticare per sempre. Questa propaganda fu molto efficace, specialmente negli Stati Uniti. Essa fu bene accetta soprattutto ai cattolici i quali erano inclini a cre– dere ad una tale versione dei fatti, poiché nei loro libri avevano seguito lo stesso metodo di deformazione dei fatti storici delle loro fonti clericali italiane. Essi avevano letto nella Catholic Encyclopaedia -che "l'idea dell'u– nità italiana sorse verso la fine del secolo· decimottavo" e che "questa idea fu ripresa ed energicamente propugnata dai nemici del Cristianesimo, i quali pensarono che, se il potere temporale fosse stato· strappato al Papa col pretesto dell'unificazione dell'Italia, ciò avrebbe costituito la fine della Chiesa di Cristo." (vol. VIII, p. 234). Questa pia gemma di interpretazione st~rica la dobbiamo al gesuita italiano Tacchi-Venturi, che scrisse la· storia d'Italia per la Catholic Encyclopaedia americana, il quale col tempo divenne uno dei consiglieri piu influenti di Mussolini. L'unificazione dell'Italia, essendo stata opera di anticlericali che mira– rono a distruggere la Chiesa, non poteva produrre che degli uomini di Stato criminali che usavano mezzi criminali. Quindi, secondo la Catholic Encyclopaed,:a, Garibaldi fu un brigante, Cavour un truffatore immorale e Mazzini un capobanda di assassini ed un sognatore pazzoide. Ma venne finalmente Mussolini e salvò la Chiesa dai gangsters italiani. Tale era il quadro dell'Italia e della sua storia nell'epoca prefascista che il cattolico · medio americano si faceva, e forse si fa ancora. La svalutazione dell'Italia prefascista da parte dei propagandisti fascisti all'interno ed all'estero fu· presto ·seguita e talvolta stoltamente accompagnata da una campagna altrettanto energica di esaltazione delle vi~tu, della grandezza e del genio del popolo italiano. Prima che fosse apparso Hitler a proclamare il dogma della superiorità della razza germa– nica, i fascisti si erano spinti assai lontano nel predicare la superiorità ed il grande destino della nazione italiana, che aveva prodotto Mussolini e con lui un nuovo ordine politico e sociale che sarebbe stato presto adot– tato da tutte le altre nazioni del mondo sotto la guida italiana. Il po– polo italiano, considerato per la sua passività ed ignoranza perfino incapace di autogovernarsi prima dell'avvento del fascismo, ora che era rimasto pri– vo di qualsiasi libertà e con il collo sotto la scure del fascismo, sarebbe uscito - nuova Minerva - dalla testa del duce, Pienamente maturo e diventato il pif gran popolo della terra, capace di ideare i sistemi politici sotto i quali avrebbe dovuto vivere tutto il resto del mondo I Questa è stata l'origine della leggenda dell'immaturità politica del popolo italiano, una leggenda che viene ora sfruttata non solo da clericali ma da alcuni rappresentanti della democrazia americana che per varie ra- 213 Biblioteca Gino Bianco

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