Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

La sorte dell'Italia 2. Ha l'Italia bisogno di un Re? È il popolo italiano disposto ancora una volta ad affidare alla mo– narchia la custodia della sua libertà riconquistata ed a permettere che la monarchia parli in nome della nuova Italia?· È ammesso da tutti, sia amici che nemici della Casa Savoia, che diventando vassalla di Mussolini e serva del fascismo la monarchia italia– na ha perduto il suo prestigio. Le numerose barzellette che han fatto il giro dell'Italia e sono state cos1 gustosamente riprodotte nella stampa ame– ri<::ana,sul minuscolo reuccio che ha tenuto il sacco al duce, riflettono il basso livello a cui è discesa la monarchia nella considerazione degli italiani. È vero che ora i giornali americani, mentre diffondono con sottile ingegnosità le barzellette intorno a Mussolini ed ai soldati italiani che fuggono, hanno completamente cessato di appuntare la loro critica contro il Re d'Italia. Ma quanto agli italiani non vi è ragione di credere che abbiano cambiato opinione sul Re e sulla sua autorità. Non è accaduto in questi ultimi tempi nulla per incoraggiare un tale cambia– mento .. Se mai, il risentimento ed il disgusto delle masse italiane debbono essere ancora aumentati per tutte le calamità e miserie di quest'ultimo periodo. Le sconfitte militari, la perdita dell'Impero coloniale, il controllo te– desco dell'amministrazione, della polizia e della vita economica del paese, le sofferenze e privazioni intollerabili, ed infine, il bombardamento delle città e l'aspettativa del peggio questi sono gli amari frutti del regime fascista che il popolo italiano può constatare. È inconcepibile credere ancora che questo popolo, abbattuto dalle pi u disastrose umiliazioni ed ora costretto a combattere e morire per la vittori~ degli arroganti ed odiati padroni nazisti, abbia fiducia nella mo– narchia e attenda di essere sàlvato e guidato da essa. Una monarchia non è come un partito politico in un paese democratico. Un partito può per– dere la sua reputazione ed il suo prestigio per la venalità e gli errori dei suoi capi, ma cambiando uomini e programmi può riguadagnare prestigio e potere facendo ammenda dei suoi errori passati. Né si tratta delle vec– chie monarchie assolute in cui il Re non poteva sbagliare. Una monarchia costituzionale si suppone che sia il simbolo immacolato della legge, al di sopra di tutti i partiti e gruppi politici. Una volta che un sovrano costi– tuzionale ha tradito il suo sacro dovere, una volta che l'ideale è stato profanato da briganti travestiti nelle splendide uniformi di ministri, ma– rescialli, generali e cosf via, una volta che il simbolo è divenuto una tra– gica caricatura, bersaglio di barzellette ed epigrammi, esso non può essere reintegrato nel suo primitivo stato di quando godeva di onore e ri– spetto. Il suo prestigio è sparito per sempre. La posizione della Casa Savoia nel Risorgimento italiano si dovette soprattutto al fatto che quando la rivoluzione del 1848-49 fu stroncata dall'intervento militare dell'Austria, essa fu l'unica dinastia italiana che non aboH la libera Costituzione del piccolo Regno piemontese. I Borboni 205 BibliotecaGino Bianco

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