Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America a attizzare ira, odio e desiderio di vendetta, specialmente fra gli ufficiali della marina italiana, la quale non è cosf inefficiente come suppongono i nostri colonnelli Blimps, 11 e nell'Aeronautica che era stata riorganizzata e riequipaggiata sotto la direzione dei tedeschi. Mentre non c'era stata mai alcuna probabilità di sollevazioni riuscite da parte della popolazione civile italiana, c'era, invece, un forte malcon– tento nell'esercito, nella_ marina e nell'aviazione, quale risultato della cor– ruzione e incompetenza dei capi militari. La guerra politica indirizzata in questo settore avrebbe potuto produrre effetti portentosi se fatta con in– telligenza. La marina sarebbe stata un terreno particolarmente fertile. L'a– micizia e· l'ammirazione per la Gran Bretagna vi sono sempre state tradi– zionali. Inoltre, essa non era mai caduta sotto il controllo nazista, e pos– sedeva maggiore autonomia dell'esercito e dell'aviazione. Ma le aquile del • Ministero delle Informazioni britannico si fecero un punto di onore di ado– perare la marina quale bersaglio delle loro ironie e delle loro calunnie. L'Evening Standardu di Londra del 12 novembre 1942, pubblicò in una corrispondenza da Montreal (Canada) le espenenze di un pilota cana– dese a Malta: Gli italiani arrivano a bassa quota mentre i nazisti arrivano sempre volando a considerevole altezza e adottano la tattica di colpire e scappare. Gli italiani rimangono sempre piu a lungo e sembrano essere in complesso piu coraggiosi. Il corrispondente aggiunse che il pilota "destò la sorpresa di alcuni intervistatori" perché mostrò di apprezzare per il loro coraggio e la loro abilità gli italiani che attaccavano Malta piu dei tedeschi. È naturale che egli "destò sorpresa." Non aveva forse il Ministero delle Informazioni bri– tannico riempito il mondo con le sue storie sulla viltà italiana? Nel suo discorso del dicembre 1942, Churchill avrebbe dovuto dire agli italiani: "Siamo spiacenti di dovervi bombardare, ma la guerra è la guerra. Noi fummo bombardati dalle forze aeree tedesche e italiane nel 1940. Adesso dobbiamo ripagarle della 'stessa moneta. La responsàbilità per la nostra sofferenza comune non ricade su di noi, che abbiamo fatto tutto il possibile per evitare la guerra; ma su Hitler e sul suo socio Mussolini. Finché dura questa guerra non abbiamo altra scelta che continuare a bom– bardare Germania e Italia." Invece Churchill disse: "Se non vi arrende– rete, vi ridurremo in polvere." Se gli italiani si arrendono, sono bollati come codardi; se non lo fanno, devono venir ridotti in polvere. Una miglior conoscenza dello spirito umano, anche se non britannico, sarebbe stata molto utile a Churchill. Al tempo della conquista dell'Etio– pia nel 1935-1936, 1 tories suoi precedessori avevano già reso a Mussolini 11 Gli scrittori e i caricaturisti politici di sinistra indicano col nomignolo di colonnello Blimp il tipo del conservatore di corte vedute che non impara qiai nulla dall'esperienza. 12 Quotidiano inglese della sera appartenente, insieme al "Daily Express" e al "Sunday Express," a Lord Beaverbrook. Prima dello scoppio della guerra, Beaverbrook fu uno dei fautori della politica di appeasement dei dittatori. 196 BibliotecaGino Bianco

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