Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

I.A sorte dell'Italia scisse ad occupare Biserta, piu di un personaggio romano si guarderebbe senza dubbio in segreto allo specchio per trovare qualche somiglianza tra sé e l'ammiraglio Darlan. I personaggi romani, pronti a rassomigliare a Darlan, sono in verità nu– merosi: Il Conte di Torino, cugino del Re, e poi Grandi, tanto popo– lare nel gruppo di Cliveden, 3 mentre era ambasciatore di Mussolini presso il Governo di Sua Maestà, e poi Badoglio, forse Federzoni, Presidente dell'Accademia d'Italia, e parecchi ·altri. Qualcuno ha pensato persino di riesumare gli ottuagenari Caviglia ed Orlando, come se il lavoro da eseguirsi in Italia fosse semplicemente quello di stabilire il culto cinese degli ante– nati! Graziani, il massacratore di Libia e Addis-Abeba, era pure fra i can– didati. Persino il malfamato Maresciallo Cavallero che, dopo il 1928, quale direttore dell'Ansaldo, fu coinvolto in uno scandalo concernente la costruzione di corazze per navi da guerra, e che fu poi Capo di Stato Maggiore Generale durante la campagna contro la Grecia, era stato menzionato come un possibile "capo," prima di essere esonerato dalla carica da Mussolini. · Certo, non ci si aspettava che questi capi sarebbero stati soli. Essi sarebbero stati appoggiati da una parte della popolazione, o meglio, da quegli stessi grandi uomini di affari che finanziarono il movimento fa– scista ai suoi inizi e che, all'ombra di Mussolini, hanno spremuto fino all'ultima goccia di sangue il popolo italiano durante gli ultimi venti anni. Il periodico ufe 4 (14 dicembre 1942) ebbe da Londra il seguente suggeri– mento: La chiara tendenza, in seno al regime fascista, è di liberarsi di Mussolini e dei filotedeschi_ ma di conservare il sistema. Oggi questa è l'idea dei grandi industriali italiani, con a capo, a quanto si dice, Ciano, il Conte Volpi, e il Senatore Pirelli. In altre parole si tratterebbe di una trasformazione del fascismo filotedesco in fascismo filoalleato. I gerarchi fascisti sono molto impressionati dal riuscito voltafaccia di Darlan da Vichy verso gli Alleati. Non abbiamo alcuna prova che questa "chiara tendenza" abbia po– tuto essere scoperta "in seno al regime," ma certamente il s"uggerimento fatto dal Foreign Office deve essere riuscito molto gradito ai signori ai quali era indirizzato: Pirelli, quale rappresentante dei grandi industriali, Volpi dei grandi finanzieri, e Ciano quale esponente di quel gruppo di capi politici fascisti i quali non avevano un soldo prima della Marcia su Roma, ma sono ora divenuti grazie alle loro ruberie fra gli uomini piu ricchi d'Italia. È· molto probabile però, che questi signori accetterebbero il cor– tese suggerimento degli inglesi soltanto dopo che ~itler e Mussolini si fossero arresi alle Nazioni Unite. Soltanto allora essi sarebbero ben lieti di sostituire al fascismo fìlotedesco quello filoalleato. 3 Vedi n. 4, p. 107. 4 Il diffusissimo settimanale illustrato allora diretto da Henry Luce. 183 Bibliotec·a Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=