Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

... L'Italia vista dall'America tuarsi nell'Europa continentale di quello stato di irrequietezza, di quei sospetti e gelosie che condussero le nazioni ad una rovinosa gara negli armamenti, e resero inevitabili nuove guerre. Questo sistema fece fallimento durante la pri~a guerra mondiale, quando la potenza militare tedesca si di– mostrò maggiore di quella della Gran Bretagna e dei suoi alleati, sicché la vittoria di questi fu assicurata soltanto per effetto dell'intervento ar– mato degli Stati Uniti. Sembrò allora evidente che non si potesse fare assegnamento sul vecchio sistéma per garantire la pace, e degli statisti lungimiranti fecero il primo tentativo di sostituirvi attraverso la Società delle Nazioni un nuovo sistema di garanzie collettive. Disgraziatamente gli Stati Uniti non vollero associarvisi, e tornarono al loro altezzoso isola– zionismo, mentre, ancora piu malauguratamente, la Gran Bretagna riprese il suo vecchio giuoco dell'equilibrio delle forze. Annoiata e allarmata dalle chiassose pretese della Francia di egemonia sull'Europa continentale, la dipiomazia britannica ricorse ancora una volta al vecchio trucco di opporre la nuova Germania, considerata allora innocua, allo sciovinismo francese. Fece ostracismo alla Russia sovietica, consideran– dola una potenza che prima o dopo doveva essere scacciata dal territorio europeo; cooperò di buon grado con Mussolini, e poi con Hitler, e poi ancora con Franco in Spagna; e fece il possibile per minare le basi della disgraziata Società delle Nazioni. Il vecchio giuoco non poté durare a lungo. Le sfugg1 dalle mani quando Hitler strappò l'iniziativa alla diplomazia britannica e si mi– se a ricattare le altre potenze europee. Siccome si sentiva impreparata ad affrontare un nuovo conflitto, la Gran Bretagna fece ricorso alla politica delle concessioni. È superfluo dire che da essa Hitler ricevette quell'in– coraggiamento di cui aveva bisogno per credere che fosse giunto il mo– mento di porre con successo in esecuzione i suoi piani di dominio mon– diale. La Gran Bretagna ha pagato caro tutti questi suoi errori che l'han– no portata all'orlo della rovina. Fu salvata da un disastro ancora piu completo di quello superato durante la prima guerra mondiale sol perché gli Stati Uniti ritennero necessario, per la loro stessa sicurezza, di accor– rere a salvarla. Sembra ragionevole attendersi che, dopo questa seconda terribile esperienza, l'Inghilterra si sarà convinta che il vecchio giuoco dell'equilibrio delle forze non può piu essere continuato, e che le apparirà indispensabile l'incondizionata sua collaborazione al compito di isti– tuire un nuovo sistema di sicurezza collettiva internazionale per il suo bene oltreché ai fini della pace mondiale. Ma siccome parecchi degli uomini miopi i quali furono responsabili dei suoi precedenti errori ricoprono tuttora posti di responsabilità, e siccome vi sono sintomi che la vecchia tradizione diplomatica è lungi dall'essere stata sepolta in alcuni circoli politici inglesi, sorge il problema di vedere se la collaborazione inglese nel periodo del dopoguerra non sarà ostacolata da forze reazionarie ed imperialistiche all'interno di quel paese. Non meno importante è sapere 172 BibliotecaG1noBianco

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