Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

La sorte dell'Italia dalla Costituzione. Gli avvenimenti hanno pienamente giustificato la sua politica. La legge sul Prestito e Affitto, che rese possibile all'America di dare assistenza finanziaria prima all'Inghilterra, e poi a tutte le Nazioni Unite, senza quelle limitazioni che contrassegnarono gli aiuti dati durante la pri– ma guerra mondiale, che provocarono tante critiche e malcontento; le misure adottate per fare degli Stati Uniti l'arsenale delle democrazie; e infine la presenza, dopo l'attacco a Pearl Harbour, di vaste forze militari americane e di abbondante materiale bellico su tutti i fronti di guerra, sono delle realizzazioni che saranno registrate dalla storia come altrettante tappe verso l'adempimento di un compito di enorme portata che solo gli Stati Uniti erano in grado di assolvere. Non sappiamo quanto durerà la guerra, né sappiamo se il Presidente Roosevelt sarà ancora al timone quando la pace sarà ristabilita e allorché sarà cominciato il compito infinitamente piu difficile della riorganizzazione economica e politica del mondo. Ma non può esservi dubbio che tale compito sarà adempiuto colla massima partecipazione degli Stati Uniti. Se si tien conto dell'enorme contributo finanziario, delle risorse umane e ma– teriali, della potenza e del prestigio che caratterizzano il contributo di questo paese allo sforzo bellico; se si tien conto dell'assistenza economica che esso darà a molti paesi nel dopoguerra; è lecito presumere che gli Stati Uniti dovranno mettersi alla testa dell'opera di ricostruzione. Nel– l'interesse stesso della nostra sicurezza nazionale e del futuro della libertà in America, noi dobbiamo assumerci una gran parte della responsabilità per la riorganizzazione del mondo sulla base di una pace durevole. È fuori dubbio che la Gran Bretagna condividerà con gli Stati Uniti questo compito. La sua potenza e le sue risorse sia materiali che spirituali sono grandi. Winston Churchill, che divenne Primo Ministro quando la vita dell'Inghilterra e del suo Impero erano sospese ad un filo, e riusci a riorganizzare le forze britanniche ad onta dei colpi crudeli inflitti dalla Luftwaffe, passerà alla storia come il rappresentante dell'indomabile ed eroi– co spirito di resistenza di un grande popolo. Il successo di tale resistenza, quando gli inglesi dovettero continuare la lotta da soli, ha guadagnato loro l'ammirazione e la gratitudine di tutti gli avversari dell'Asse. L'in– fluenza mondiale che l'Inghilterra esercita attraverso il Commonwealth britannico è un notevole fattore di carattere positivo. L'Inghilterra dovrà essere uno dei pilastri sui quali riposerà il nuovo ordine mondiale. La poli– tica inglese del secolo passato si basò sul principio dell'equilibrio delle forze che, nell'interpretazione degli inglesi, significò mantenere le nazioni dell'Europa continentale in una condizione di equilibrio instabile e di ri– valità, la quale permise alla Gran Bretagna, gettando il suo peso ora da una parte ora dall'altra, di fare il proprio giuoco, e di espandere il proprio Impero indisturbata con poco rischio per sé. È vero che una diploma– zia egoista e priva di scrupoli non fu privilegio esclusivo dell'Inghil– terra, ma certamente questa politica contribu1 piu di ogni altra cosa al perpe- 171 BibliotecaGino Bianco

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