Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America D'altr'a parte, abbiamo vissuto cosi a lungo negli Stati Uniti da po– terci amalgamare con lo spirito, gli ideali e le istituzioni del nostro paese di adozione, e da poter divenire parte della struttura sociale e intellettuale della vita americana. Siccome abbiamo sempre creduto nella libertà e nelle libere istituzioni politiche, e siccome non abbiamo mai accettato o approvato l'ideologia e la politica fascista in Italia o altrove, non esiste nelle nostre menti e nei nostri cuori alcun conflitto fra la nostra indiscussa fedeltà e de– vozione all'America ed il nostro attaccamento all'Italia, a quell'Italia dalle tradizioni liberali che è stata tradita e distrutta dal fascismo. Porremo dinanzi ai nostri lettori solo quei fatti dei quali noi pos– sediamo prove sufficienti. Non siamo legati ad alcun ufficio governativo o co– munque pubblico, e non app~rteniamo ad alcun gruppo particolare, sia po– litico che religioso, che possa imporci limitazioni di pensiero e di parola. Esprimeremo liberamente le nostre opinioni. Riteniamo che l'unità spirituale e la piena cooperazione allo sforzo di guerra in un paese di cittadini li– beri, e perciò di opinioni diverse, possono essere raggiunte solo mediante una discussione franca e aperta di tutti i problemi ed atti politici che riguar– dano la vita della nazione. Ed ora, dopo di avere, come era nostro dovere, presentato le nostre credenziali, ed espresso le ragioni che ci hanno indotto a scrivere que– sto libro, passeremo a definire il compito specifico che ci siamo proposti. Nella ricostruzione europea del dopoguerra, le cui basi vengono po– ste fin d'ora, i problemi particolari di ogq.i nazione non saranno che aspetti particolari dello stesso problema generale. Ne consegue che la soluzione data a questi problemi particolari dovrà essere dettata essenzialmente dai princip1 e dai propositi che ispirano il piano generale. L'adozione di me– todi incoerenti e contraddittort nell'opera di ricostruzione di una nazione, o di soluzioni erronee e inadeguate dei problemi di ogni singolo paese, metterà a repentaglio l'intera struttura della riorganizzazione postbellica, sco– po principale della quale deve essere quello di ristabilire e mantenere la pace e l'ordine internazionale. Il bisogno assoluto oggi esistente di validi prin– cip1 generali che valgano sia a risolvere i singoli problemi nazionali che ad assicurare il successo del piano generale di intesa internazionale, ren– derà assai difficile il compito della ricostruzione e richiederà non solo la migliore leadership politica, ma anche l'appoggio intelligente di un'opi– nione pubblica illuminata. È nostra convinzione che la soluzione del problema italiano sarà uno degli elementi decisivi nel quadro dell'intero piano di riorganizzazione mondiale. Non indulgiamo a preconcetti sentimentali o a inconscie esage– razioni di carattere nazionalistico quando affermiamo che, da un certo punto di vista, l'Italia è destinata ad avere una posizione chiave in qualsiasi sistema politico europeo. Fattori geografici, politici e religiosi fanno dell'I– talia un punto cardinale della storia d'Europa e perciò, entro certi limiti, di quella del mondo. 168 BibliotecaGino Bianco

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