Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

Il Papa parla zione "politica" o da un qualche compromesso "politico," che renda molto piu facile la resa militare. Nel 1924, dopo il delitto Matteotti, quando sembrava che il crollo del regime fascista fosse imminente, Mussolini affidò la direzione del vacil– lante partito fascista al piu violento dei suoi seguaci, Farinacci, e contem– poraneamente affidò il Ministero degli Interni a Federzoni, un uomo che era presentato come un fascista "moderato." Oosf l'opposizione antifascista fu contemporaneamente minacciata di violente rappresaglie da Farinacci, e blandita dalle promesse di Federzoni di un "ritorno alla normalità," Il Re fece la sua parte nell'ingannare l'opposizione con false speranze, e anche Pio XI fece del suo meglio per disorganizzarla, ordinando a tutti i preti di astenersi da quasiasi attività politica, e condannando qualsiasi alleanza fra socialisti e democristiani. L'inettitudine dei capi dell'opposizione fece il resto. Quando la pera fu matura, Mussolini fece il suo colpo di Stato del 3 gennaio 1925, e di conseguenza Farinacci spad da una parte, Fe– derzoni dall'altra, e Mussolini rimase il solo vincitore, con il Re e con il Papa al suo fianco. Oggi l'ingenuo pubblico inglese ed americano do– vrebbe fare la parte che fece l'opposizione antifascista italiana nel 1924. Carlo Scorza fa la parte di Farinacci; Grandi, Badoglio e compagni fanno la parte di Federzoni e il Re che è sempre sul punto di abdicare ma non abdica mai, suo figlio sua moglie e Pio _XII svolgono la parte che rap– presentarono il Re e Pio XI nel 1924. Nella sua conferenza stampa dell'l 1 giugno, il Presidente Roosevelt ha esortato il popolo italiano a rovesciare il governo di Mussolini ed ha pro– messo che esso avrebbe avuto "completa libertà di scegliere un tipo di governo non fascista e non nazista." Queste parole farebbero pensare che il nostro Dipartimento di Stato ha rinunziato ai suoi intrighi col Re e a qualsiasi prospettiva di avere dei Darlan fascisti. Ma il 17 giugno l'lnter– national News Service ha annunziato da Londra che "secondo una tra– smissione della radio di Algeri riferita dalla Reuter ... l'appello del Presidente Roosevelt al popolo italiano perché rovesci Mussolini ha suscitato molta impressione in Italia. La sua dichiarazione di sincera amicizia per la Casa di Savoia ha avuto un'eco favorevole fra le masse italiane." Se queste parole esistevano nel testo trasmesso per radio all'Italia, tutto il significato del messaggio viene ad essere mutato. Il popolo italiano sarebbe libero di scegliersi un nuovo governo, a patto che conservi la Monarchia dei Savoia, il che equivale a dire che gl'italiani debbono scegliere un gover– no di uomini politici ex fascisti e di capi militari travestiti da antifascisti. Ma nella dichiarazione del Presidente, cos1 come è stata pubblicata nella stampa americana, non vi è alcuna frase che riguardi1 la Casa dei Savoia. La radio di Algeri non è una fonte d'informazione di cui ci si possa fi– dare. Ma in tempo di guerra le parole sono armi ancora piu che in tempo di pace. E vi sono parole che _non dovrebbero passare senza smentita. Se l'espressione "sincera amicizia" per la Casa di Savoia esisteva realmente nel. testo letto dal Presidente Roosevelt, perché questa frase fu ritenuta 157 Biblioteca Gino Bianco

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