Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

Prefazione va organizzazione, la quale escludeva quindi· i comunisti e gli altri estremi– sti fautori della violenza. La, società doveva essere aperta ad esuli come a cittadini amerz·cani. L'idea fu accettata da amici di Salvemini come Giorgio La Piana, Li'onello Venturi, G. A. Borgese, Michele Cantarella, Roberto Bo– laffio. Anche i'l Maestro Toscanini· e suo figlio Walter videro di buon oc– chio l'iniziativa. Salvemi·ni rifiutò ogni· carica salvo quella modesti'ssima di presidente della sezione di Boston. Fu lui a suggerire per la nuova associa– zione i'l nome di "Società Mazzini." Dopo la caduta della Francia, si trovarono ràccolte negli Stati Uniti pro– venienti dall'Europa di'verse personalità dell'antifascismo come Sturzo, Sforza, Tarchiam·, Ci.anca, Garosd, Chiaromonte, nonché un certo numero di intel– lettuali ebrei' emigrati dopo l'entrata in vigore i·n Italia delle leggi antisemi– tiche del 1938. Esisteva dunque piu di prima, la possibilità di crearvi un mo– vi'mento antifascista capace di esercùare una certa i·nfiuenza sui circoli di governo e sull'opi'nione pubbHca statunùensi·. Max Ascoli fu nominato pre– si'dente della Società e Tarchi'ani, il tenace organizzatore della fuga da u·pari di· Rosselli e Lussu, sembrò a Salvemini l'uomo piu adatto a ricoprire la ca– rica di Segretario generale della Mazzini, la quale non tardò ad avere i suoi programmi radio, sia diretti all'Italia che alle comunità italo-americane, ed ebbe pure a New York un suo settimanale diretto da Alberto Cianca, dal ti– tolo Nazioni Unite. Furono organizzati a New York, a Boston e altrove comizi con intervento di Salvemi·ni, Sforza e di altre personalità italiane e americane. Per un paio di· anni·, fino a quando il gruppo dei· suoi maggiori espo– nenti' lavorò in piena armonia, la Mazzini svolse un utile lavoro anche se l'obietti'vo massimo che i suoi di'rigenti si erano prefissi, e cioè di sostituirsi agli elementi filofasdsti' nel controllo dei due quotidiani di lingua italiana di New York e delle stazioni'-radio che trasmettevano programmi in lingua itaHana, non poté essere raggiunto. Essi· si· avvidero che i'l governo ameri– cano non aveva alcuna intenzi'one di· operare questa sostituzione, acconten– tandosi· che i fascùti di ieri·, debùamente sorvegliati', smettessero la loro propaganda precedente, cosa che si acconciarono a fare di buon grado, pur di conservare i loro posti', giungendo persino ad ostentare il loro zelo di neofiti' della democrazia. Salvemini ebbe pure la delusi'one di constatare che i circoli dirigenti ameri'cani· non avevano alcuna i'ntenzi·one di deportare o internare com' egli aveva suggerùo nemmeno quei pochi che erano stati i piu attivi agenti del regime fasdsta in America. Ti'pico il caso di' un Generoso Pope proprietario dei due quotz'di'ani di lingua italz'anadi New York e piu volte insi'gnito di onorificenze da Mussolini. Questi non aveva nulla da temere. Era membro infiuente del partito democratico e amico personale del Presidente Roosevelt i'l quale contava su di lui perché gli procurasse un buon numero di voti' di italo-americani nelle elezioni presidenziali del 1940 che si avvicinavano. Non restò quindi' a Salvemini che proseguire da solo l'indagine sulla diffusi'one del(e idee fasciste negli' Stati Uniti. Accumulò centinaia di schede ed ela- XIV BibliotecaGino Bianco

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