Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

Dopo del "Duce" cosa avverrà in Italia? che l'Italia fosse destinata ad unificarsi sotto bandiera repubblicana. Roma e Venezia combatterono nel 1849 i francesi e gli austriaci in nome della 1 repubblica. La maggior parte degli uomini che furono primi ministri in Ita– lia fra il 1876 ed il 1891 erano dei repubblicani convertiti che avevano accettato la Casa di Savoia come un utile strumento per la creazione dell'unità nazionale e il consolidamento delle libere istituzioni, ma non come esponente di un legittimismo tradizionale. Un partito repubblicano ha con– tinuato ad esistere in Italia ·anche all'ombra delle istituzioni monarchiche e fu sempre rappresentato in Parlamento. Il partito socialista accentuò piut– tosto l'importanza dei problemi sociali che di quelli costituzionali, ma fu sempre in linea di principio repubblicano. Anche i democratici cristiani non ebbero mai una spiccata predilezione per la Casa di Savoia. Milioni di italiani hanno trascorso un certo tempo nell'America del Nord e del Sud, 1 in Francia, in Svizzera. L'idea della repubblica non è ad essi estranea. Il segretario di quello che fu un tempo il potente partito popolare cattolico, Don Luigi Sturzo, che vive ora in esilio in questo paese, ha rilevato op– portunamente in Foreign Affairs, (aprile 1943) che a mano a mano che gli eserciti delle Nazioni Unite avanzeranno e occuperanno l'Italia, il pri– mo compito dei generali sarà quello di nominare gli amministratori delle città occupate, e che evidentemente queste nuove autorità locali non potran– no derivare i loro poteri dal Re, giacché questi si troverà dall'altra parte del fronte. Fin~hé il Re rimarrà con l'Asse, sarà il rappresentante di una potenza nemica. Quando gli Alleati giungeranno a Roma; o il Re fug– girà insieme a Mussolini e ai suoi nazisti, o rimarrà a Roma e si darà pri– gioniero, o darà l'ordine di cessare le ostilità e chiederà un armistizio, men– tre i suoi eserciti continueranno a combattere a fianco dei tedeschi. Se fuggirà, continuerà ad essere un nemico. Negli altri due casi diverrà un pri– gioniero o un Quisling senza alcuna effettiva autorità, mentre Hi'tler lo sostituirà nelle province sotto il suo controllo, fino a quando anche egli non ne sarà espulso. "Queste varie ipotesi servono a dimostrare che il problema della monarchia fu inevitabilmente posto il giorno stesso che il Re firmò la dichiarazione di guerra e perciò assunse la responsabilità per quello che sarebbe accaduto in conseguenza di quell'atto." Le repubbliche non sono mai sorte per gli sforzi dei repubblicani, ma sempre per la stupidaggine e viltà dei re. Certo, nessuno che non sia uno sciocco può predire con sicurezza e precisione quale piega prenderanno gli. avvenimenti alla fine di questo ca– taclisma. Se qualcuno avesse vissuto· in Inghilterra· nel 1831, avrebbe potuto sapere quello che sarebbe stata l'Inghilterra nel 1834? Sarebbe stato capace di dire nel 1898, al tempo di Salisbury, che cosa sarebbe stata l'Inghilterra al tempo di Lloyd George, o non si sarebbe -piuttosto chiesto: "Chi è questo Lloyd George? 112 Siamo forse in grado di ·prono- 2 Robe.rt Gascoiyne Ceci!, terzo Marchese di Salisbury, divenne dopo la morte di Disraeli capo del partito conservatore britannico. Formò il suo terzo ministero nel 1895, e rimase al po– tere fino al 1902, anno in cui dette le dimissioni. '147 13 Jteca Gino ·Bianco

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