Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

.. L'Italia vista dall'America che si dimostrano recalcitranti a farlo, o impiegando altri simili metodi in– giusti. Il loro appoggio ai gruppi democratici risulterebbe evidente da tutte quelle misure militari che esse sarebbero costrette a prendere di propria ini– ziativa per proteggersi da rivolte comuniste o da atti di tradimento dei fasci– sti. Non sarebbe un appoggio diretto e positivo, ma indiretto e negativo. Il suo scopo non sarebbe infatti quello di dare il predominio ai gruppi democratici. Eppure le condizioni che ne risulterebbero potrebbero essere di grande aiuto a questi gruppi, se essi sapessero sfruttarle. Dopo che fossero trascorsi un sei mesi, sarebbero indette le elezioni comunali a suffragio universale. Tre mesi dopo, si terrebbero le elezioni ai Consigli provinciali, e alla fine dell'anno verrebbe eletta un'Assemblea Co– stituente Nazionale. Nel momento in cui fosse stato costituito un governo regolare dall'Assemblea Costituente, dovrebbe essere firmato il trattato di pace e l'occupazione armata verrebbe a cessare. Demolendo la struttura militare fascista, impedendo dei colpi di mano comunisti, e consentendo agli italiani di avere un periodo di distensione durante cui potranno organizzarsi liberamente, l'Inghilterra e l'America met– teranno gl'italiani in grado di seguire le proprie inclinazioni. L'Inghilterra e l'America agendo cos1, onestamente e umanamente, si guadagneranno il ri– spetto e la gratitudine di tutti. Se queste condizioni si avverassero, che cosa farebbero gl'italiani? II La maggior parte dei corrispondenti americani che erano in Italia fra il 1940 ed il 1941, S.R. Davis del Christian Science Monitor, J.T. Whitaker del Chicago Daily News, H.L. Matthews del New York Times, i coniugi Packards dell'United Press, R.G. Massock dell'Associated Press - sono d'accordo nel ritenere "che la famiglia reale è politicamente fal– lita al pari di Mussolini," che "la Casa di Savoia ha perduto molto del suo prestigio," che "importanti gruppi dell'alta e media borghesia attac– cano ora violentemente Vittorio Emanuele," che "il Re ha perduto il ri– spetto del suo popolo e ne è ora disprezzato," che "sia gli americani che gl'inglesi ritengono che l'influenza e la considerazione di cui gode la fa– miglia reale in Italia sia molto maggiore di quanto non sia realmente," "che la famiglia reale è ora irrimediabilmente legata al fascismo e deve continuare ·ad appoggiare il Duce," che "la Corona è disprezzata da molti italiani," che "la Corte si è cos1 compromessa coll'alleanza con i tedeschi che è vano cercare di staccarla dalla Germania." Da queste dichiarazioni possia– mo trarre la illazione che la maggioranza degli italiani che hanno co– scienza politica farebbero volentieri a meno della monarchia e vorrebbero instaurare una repubblica democratica. . La tradizione repubblicana non si è mai spenta in Italia. Mazzini e Garibaldi, due dei piu famosi eroi del Risorgimento, erano repubblicani, e ci fu un momento, alla fine del 1848 e al principio del 1849, in cui sembrò 146 BibliotecaGino Bianco

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