Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America che: "la liberazione ed il futuro sistema di governo del popolo italiano sono un affare che riguarda soprattutto gli italiani che vivono in Italia"; "gli italiani sembravano cercare nuovi capi fra coloro che erano rimasti in Italia." I futuri capi saranno scelti fra coloro che sono rimasti nel paese. Ma Massock àndrebbe errato, per lo meno in parte, se da questo fatto traesse la conseguenza che gli esuli non avranno niente da fare quando torneranno in patria. Gli uomini e le donne che erano sui venti anni quando la maledizione della emigrazione politica cominciò a colpire l'Italia sono ora sulla cinquantina e sc;,no quindi ancora giovani di spirito. Essi non hanno dimenticato, e saranno pronti ad accogliere quelli dei loro vecchi amici che torneranno in patria. "I partiti del periodo prefascista sono stati seppelliti in modo cos1 assoluto che nel paese non ne esiste piu alcuna traccia." Anche qui Massock ha perfettamente ragione. I nomi dei partiti politici rimarranno pro- - babilmente gli stessi, ma la mtntalità delle persone che sono sui trenta e sui quarant'anni non è piu quella dei vecchi partiti. Essi vogliono del vino nuovo anche se le bandiere dei vecchi partiti rimarranno le stesse. Nessuna forza al mondo potrà far rivivere le formazioni prefasciste. Massock ha anche ragione al cento per cento quando asserisce che all'epoca in cui egli lasciò Roma "la Monarchia era disprezzata da molti italiani." · Il Re "era caduto cosI in basso da visitare il luogo dove era nato Mussolini e deporre una corona di fiori sulle tombe dei genitori del duce." Il principe ereditario "ha poca personalità" (a dire poco). La pri– mavera scorsa concluse un manifesto alle truppe sotto il suo comando con queste parole: "Viva il Re! Viva il Duce!" La Regina si è talmente sfor– zata di identificarsi col patto di alleanza con la Germania che quando ricevette l'ambasciatore giapponese insistette nel parlare tedesco, sebbene questi conoscesse molto poco la lingua tedesca. Stando cosI le cose Mas– sock avrebbe dovuto prendere meno sul serio quell'" antifascista" che gli disse che "la Monarchia è il principale bastione che l'Italia avrà dopo il fascismo." Questo conoscente antifascista disse a Massock che l'esercito avrebbe potuto fornire al Re un dittatore militare il quale avrebbe messo fine al dominio fascista e avrebbe assunto il potere. Massock avrebbe potuto chiedergli in qual modo quello stesso esercito e quegli stessi capi militari che avevano consegnato il potere nelle mani di Mussolini, gli. avevano çlato il loro appoggio e lo avevano sfruttato per venti anni, potevano pen– sare di porre .fine al dominio fascista. Essi avrebbero semplicemente sosti– tuito il fascismo senza Mussolini al fascismo con Mussolini. E come potreb– bero le Nazioni Unite disarmare l'Italia se l'esercito non fosse disciolto e di conseguenza i suoi capi non fossero privati di qualsiasi forza mate– riale e prestigio morale? In ogni modo Massock potrebbe dimostrarsi buon profeta se il Presidente Roosevelt si dimostrasse d'accordo con Churchill per fare in 1nodo che questa guerra conducesse al piu perfido inganno della storia, non solo per l'Italia, ma per l'Europa e per la stessa America. 138 BibliotecaGino Bianco

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