Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America un momento all'altro trovarsi dinanzi alla necessità e al dovere di impu– gnare le armi." Il 15 febbraio successivo, il quindicinale Civiltà Cattolica pubblicò un articolo dove si affermava che "molte nazioni povere di ri– sorse naturali e di materie prime, ma ricche di natalità e d'esuberanza vi– tale" soffrono a causa di "una mancanza d'equilibrio fra la popolazione e i mezzi di sussistenza." "Un popolo esuberante di vita che soffoca nel- 1' esiguità del territorio in cui è prigioniero," non può non essere mosso da "uno slancio espansionista." Per evitare la guerra, che potrebbe scaturire da tale "slancio espansionista," sarebbe necessario ottenere la "collabora– zione di tutte le nazioni." Ma questa collaborazione era stata "ostacolata dai popoli sazt" Questi stessi argomenti venivano rimestati in Italia da tutti i giornali e da tutti gli oratori fascisti, per preparare gli italiani alla guerra contro l'Inghilterra e contro la Francia. La Civiltà Cattolica contribuiva intenzionalmente a tale preparazione psicologica. E la Civiltà , Cattolica, periodico dei Gesuiti, benché organo non ufficiale del Vaticano, riflette le opm1oni e le vedute del Vaticano, perché il suo direttore è nominato dal Papa. . 4. Verso la guerra Il 13 aprile 1940, Pio XII ricevette il Sottosegretario alla Guerra del governo italiano, il quale "gli rifed sull'esercito italiano e sul suo atteg– giamento." (The New York Times, 16 aprile 1940}. L'annuncio ufficiale del colloquio non disse che Pio XII aveva espresso la speranza che i preparativi bellici rimanessero inoperosi. Nell'aprile del 1940, la stampa fascista incominciò a gridare che l'ora di muoversi era prossima per l'Italia. Il giornale di Ciano avverti gli italiani che si sbagliavano se pensavano che il loro paese avrebbe po– tuto rimanere estraneo al conflitto sino alla fine: "L'Italia aspetta il momento piu opportuno." Mussolini arringò personalmente i capi delle corporazioni fasciste: "Non credete che l'Italia non andrà in guerra. L'Italia farà onore ai suoi impegni. La parola dell'Italia è sacra." E sfidò la flotta in– glese a farsi avanti. (R. G. Massock, ltaly from Within, p. 219). Mentre la campagna anti-britannica raggiungeva il culmine, il 5 mag– gio Pio XII fece una predica in una chiesa di Roma, alla fine della quale ·pregò Gesu di "disperdere il turbine di morte che travolge l'umanità." I corrispondenti stranieri furono invitati a sottolineare il fatto che "le strade erano affollate di cittadini entusiasti che acclamavano, applaudi– vano e agitavano fazzoletti" (T he New York Times, 6 maggio), e che alla fine della predica la congregazione gli aveva tributato "una -ovazione di cinque minuti" (The New York Herald Tribune, 6 maggio). Questa era la "tesi," cioè la proclamazione ufficiale del bene. Ma il 7 maggio i gior– nali italiani annunciarono l'" ipotesi," cioè che il giorno avanti il Principe ereditario era stato ricevuto dal Santo Padre. Il Principe ereditario era uno 130 BibliotecaGino Bianco

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