Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

Pio XII e il fascismo 3. La, "tesi" e la "ipotesi" Se egli avesse avuto in Italia quell'autorità politica che gli attribui– sce la diplomazia americana, avrebbe certamente impedito a Mussolini di imbarcarsi nella guerra attuale. Su questo punto il suo passato è chiaro e affatto diverso da quello di Pio XI nei confronti delle guerre di Etiopia e di Spagna. Ma quando si parla della politica del Vaticano, bisogna sempre tener presente che i q.ottori cattolici distinguono fra la "tesi" e la "ipotesi." La "tesi" è la verità, il diritto, il bene, e la Chiesa ha il dovere di proclamarla. La "ipotesi" è il minor male che la Chiesa deve cercar di spremere da questo mondo imperfetto. Davanti alla presente guerra, Papa Pio XII non poteva che affermare la "tesi" della pace e della giustizia in ogni parte del mondo. Ma a fianco della "tesi," l'" ipotesi" fu sempre presente nel suo spirito. Egli ha sem– pre avuto cura di non passare mai il limite oltre il quale si sarebbe trovato in aperto conflitto con Mussoljni. Perciò, egli si è piu d'ogni altro Papa dilungato in tiritere complicate e sottili circonlocuzioni per lasciar libero il passo a tutte le possibili "ipotesi," o accomodamenti. Il 28 dicembre 1939, Pio XII fece una, visita ufficiale al Re ·ed im– partl la sua benedizione a Mussolini, "l'illustre Capo del governo italiano, e ai suoi ministri," sebbene 1'8 dicembre precedente il governo fascista avesse riaffermata l'alleanza militare• dell'Italia con la Germania, e la sua politica, non di "neutralità," ma di "non intervento pel momento." Il quo– tidiano fascista ABC di Madrid commentò quella visita con le parole se– guenti: Il Supremo Pontefice ha voluto attestare con questa visita la sua approvazione del– le direttive di politica internazionale seguite dall'Italia, ed anche per questa ragione gli occhi del mondo intero convergono in questo giorno memorabile su Roma Imperiale e Cattolica. L'organo ufficiale del Vaticano, L'Osservatore Romano, ripubblicando queste parole, il 31 dicembre 1939, non djsse una parola di smentita, e la stampa italiana notò con soddisfazione l'atteggiamento dell'organo papale. Si potrebbe pensare che a quel tempo Pio XII sperava che Musso– lini non sarebbe andato in guerra, e che la sua benedizione era perciò intesa per la pace e che il quotidiano papale, nell'avallare la politica di Mussolini, avallava una politica di pace. Disgraziatamente per questa supposizione, il 13 genn,rtio1940 Il Telegrafo di Ciano annunciò che "nessuna nazione può oggi navigare nel Mediterraneo, creato da Dio per la guerra dei sottomarini, contro la volontà dell'Italia." E piu tardi, il 17 gennaio 1940, il Segretario Generale del Partito Fa– scista, che in Italia ha un'autorità seconda solo a quella di Mussolini, avverti il partito che "invano ci si culla nell'illusione .di perpetuare la presente situazione dell'Italia di fronte al conflitto. L'Italia fascista può d~ 129 Biblioteca Gino Bianco

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