Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

Prefazione ce beffa ai danni dei repubblicani spagnoli, non poteva non essere preoccu– pato e indignato dinanzi alla miopia dimostrata dalla classe politica america– na che scelse in quegli anni la politica dello struzzo. Grazie alla generosità di Ruth Draper, la brava attrice che era stata fidanzata di Lauro De Bosis, la quale volle con una donazione all'Università di Harvard fondare una cattedra "Lauro De Bosis" di Storia della Civiltà italiana, a condizione che Salvemini fosse chiamato a ricoprirla, questi poté finalmente cessare la sua esistenza di· "ebreo errante dell'antifascismo," e ri– trovare quella modesta indipendenza economica che gli consentf di· dedi– carsi al suo lavoro con maggiore calma e serenùà. Invano gli agenti del governo italiano cercarono di ostacolare la sua nomina a docente nella piu antica .e nella piu importante università ameri– cana, tentando perfino di coinvolgere il suo nome nello scoppio della bomba a San Pietro del 26 giugno 1933. Spalleggiato dai suoi amici americani, fra i quali Giorgio La Piana, Salvemini si di"feseenergicamente riuscendo a for– nire le prove della sua completa estraneità a quel gesto terrorùtico. La presenza di Salvemi'ni ad Harvard stimolò una rinascita degli studi di' storia italiana i·n quel grande focolare di cultura. Menava una vita ascetica di lavoro, abitando i'n una stanzetta in uno dei dormitori per gli studenti della Harvard, e disponeva pure di uno studio nella Biblioteca Widener potendo cosi utilizzare le monumentali collezioni di lz"bridi cui essa è dotata. Gli"anni di Harvard furono per lui· un periodo di lavoro fecondo, come è di.mostrato dalla quantità e qualità della sua produzione scientifica e po– liti.ca . Il libro sullo Stato corporativo, Under the axe of Fascism, ( 1937), i saggi di metodologia storica Historian and Scientist, ( 1939), le lezioni di Harvard sulle ori"gi'nidel fascismo, l'aggiornamento del Mussolini diplomatico, fino agli"anni della seconda guerra mondiale, i-Z Prelude to World War Two (scritto nel dopoguerra e pubblicato a Londra nel 1953), ed un torrente di saggi, articoli', recensioni in riviste e giornali', sia i'n inglese che i·n italiano, appartengono tutti al periodo americano. Quando Salvemini si stabilf in America era sulla sessantina. Il suo cer– vello lavorava a pieno regime, il suo giudizio era sicuro, il suo stile, reso ancora piu asciutto ed essenziale dalla consuetudine colla lingua i'nglese, era ravvivato da una vena di· umorismo, quando abusi e ingiustizie non provo– cavano i suoi proverbi.ali scatti d'indignazione. Ad Harvard era uno degli insegnanti piu amati e popolari. Era spesso i·nvitato a dibattiti e tavole ro– tonde, e nel caso di importanti avvenimenti internazionali, e specie in ma– teria di cose italiane, era intervistato dai giovani studenti che pubblicavano il gi'ornaletto quotidiano dell'Università The Harvard Crimson. Si legò in rapporti di· buona ami'cizia con stori'ci harvardiani, come S. E. Morison, A. M. Schlesi·nger senior, W. L. Langer e con storici piu giovani come Gillmore, D. C. McKaiy, con filosofi come R. B. Perry, con professori di scienze politiche come W. /. Eliot, C. Friedrich, con giuristi come Felix Frankfurter, poi nominato da Roosevelt giudice della Corte Suprema. Sal– vemim· divenne insomma uno degli insegnanti piu stimati di Harvard, e a XI BibliotecaGino Bianco '

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=