Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'idolo sacro della "sovranità nazionale" modo da impedire la formazione di qualsiasi gruppo nazionale, e ogni pae– se dovrebbe contribuire alla spesa in proporzione della sua popolazione. Sarebbe questa una forza di polizia "sovranazionale" al servizio di un or– ganismo "sovranazionale," ossia della nuova Lega delle Nazioni. 2) Nessun paese avrebbe il diritto di mantenere un'aviazione militare, o navi da guerra o carri armati e artiglieria pesante propri. Armi come queste non possono es– sere prodotte in segreto. Perciò, sarebbe facile un controllo inteso ad evitare ogni inganno. E le armi leggere, come fucili e mitragliatrici non avrebbero alcun effetto contro gli aerei da bombardamento. Per imporre il rispetto della legge, non occorrerebbe un numero eccessivo di aerei militari, visto che nessuno, all'infuori della nuova Lega delle Nazio– ni, avrebbe il diritto di possedere simili armi. La spesa per questo apparato militare si ridurrebbe a una piccolezza per ciascuna nazione. Senza dubbio, finita questa guerra, il problema piu urgente da risolvere sarà quello di disarmare le nazioni sconfitte. Le forze aeree e navali tedesche, italiane e giapponesi, i carri armati e l'artiglieria di questi paesi dovranno es– sere consegnati. Le forze armate delle Nazioni Unite, tra le quali si trove– ranno in prima linea in Europa quelle britanniche e americane, dovranno immediatamente impadronirsi delle posizioni chiave strategiche tedesche e degli altri paesi vassalli dei nazisti, spazzando via cosi'. la loro "sovranità,,, e dovranno rimanervi finché la forza di polizia "sovranazionale,, non sia . pronta a prendere il loro posto. Ma, presto o tardi, e quanto piu presto tanto meglio sarà, questa polizia "sovranazionale"_ dovrebbe essere istituita, se non si intende trasformare in un vile inganno tutte le promesse di un migliore assetto mondiale che ci vengono fatte. Qui è l'ostacolo piu formidabile da superare per risolvere il problema di come garantire la pace. Questo è il prezzo piu alto che dovremo pagare per la pace. Se, dopo aver disarmato i paesi vinti noi stessi non saremo di– sposti a disarmare a favore di un organismo sovranazionale, non otterremo mai la pace. L'ostacolo fondamentale è nelle nostre menti, non in una dif– ficoltà obiettiva. Ci troviamo qui di fronte non a un problema tecnico, ma a un problema morale o addirittura a un problema religioso. È vano chiedere a commissioni di generali, di ammiragli e di altri esperti militari di escogitare i mezzi per il disarmo. I militari di professione sono persuasi che la guerra è eterna e non può essere evitata. Il loro mestiere è quello di fare la guerra e di prepararsi per la guerra. Se chiederete loro di risolvere il problema del disarmo, essi non faranno altro che escogitare mezzi attraverso i quali disarmati o meno armati siano gli altri, mentre essi possano rimanere armati meglio degli altri. E poiché tutti si da,rebbero da fare per raggiungere lo stesso fine; non si metterebbero mai d'accordo. Siamo noi cittadini che dobbiamo risolvere il problema nelle nostre co– scienze. E dovremo dire poi agli esperti militari che debbono andarsene a casa con ottime pensioni, con tutti gli onori, ma senza alcun potere poli– tico. Qualunque altro metodo fallirebbe. 121 Biblioteca Ginò Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=