Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'idolo sacro della "sovranità nazionale" grossi. Quanto alle grandi potenze, è un altro paio di maniche. Può darsi che accettino qualche limitazione alla propria sovranità quando sorge il pericolo di un urto tra la loro sovranità e quella di un'altra grande po– tenza. I pesci grossi devono sempre rispettare gli altri pesci grossi. Ma non hanno alcun bisogno di rispettare i pesci piccoli. 0:>s{, quando sorge una controversia tra una cosiddetta grande potenza e una cosiddetta potenza mi– nore, moltissime persone - specialmente i cittadini della grande potenza - considerano ovvio che un piccolo paese il quale osi sfidare la sovranità na– zionale della grande potenza sia colpevole di un'insolenza che dev'essere punita. E non c'è dubbio che finché la forza delle armi - e cioè il di– ritto del gangster piu forte - sarà usata per risolvere le controversie, le grandi potenze avranno sempre ragione nei loro rapporti con potenze minori. Ma se la regola dell'arbitrato .dovrà sovrintendere alle controversie in– ternazionali, e cioè se le controversie dovranno essere composte in base al diritto e non alla forza, non dovrà esistere piu alcuna differenza tra grandi e piccole potenze. L'unica differenza da conservare sarà quella tra la po– tenza che ha ragione e la potenza che ha torto, sia essa gli Stati Uniti d'America o, mettiamo, la Repubblica di Liberia. Non è necessario presupporre che tutte le nazioni debbano avere ugua– le forza. Gli Stati Uniti d'America saranno sempre piu vasti, piu popolosi e piu prosperi dell'Italia o della Svizzera. La parità di forze non esiste e non può esistere tra le nazioni piu di quanto può esistere tra gli indi– vidui. Dobbiamo pensare ad una parità di diritto e non di forza. Uno dei nostri piu intelligenti scrittori di cose politiche, Albert Guérard, ha per– fettamente chiarito questo punto: Non avrei nessuna probabilità di vittoria contro Joe Louis sul ring o contro John D. Rockefeller Jr. in una vendita all'asta. Sono "grandi potenze," ed io non lo sono. Ma l'essenza della nostra civiltà è in ciò, che ad essi viene impedito di usare la loro potenza contro i miei diritti. Questo è democrazia nel suo significato piu elementare ... Scopo della legge è quello d'impedire l'.uso della forza da parte dei piu forti a danno dei piu deboli. Se non vi fosse una simile legge torneremmo di nuovo alla giungla .•. La concezione di "grande potenza" è puramente e semplicemente _quella del tiranno. La Cina è piu grande e piu popolosa del Giappone, ma il Giappone, se potesse liqui– dare la Cina, pretenderebbe d'essere una grande potenza. Le nazioni minori europee possono essere democratiche, istruite, progressive, come era innegabilmente la Cecoslo– vacchia; ma possiedono 100.000 carri armati? Questo è l'unico argomento decisivo. Se non li possiedono, devono sottostare ai tedeschi... In quest'ordine di idee non c'è salvez– za ... Il Lussemburgo, l'Austria, l'Olanda, la Danimarca devono godere esattamente della stessa libertà, dignità e sicurezza della Russia o dell'Inghilterra (New York Herald Tri– bune, 28 novembre 1942). 1 Siamo o non siamo pronti ad ammettere che, se una qualche, con– troversia sorge tra gli Stati Uniti d'America e, mettiamo, la Repubblica di Liberia, questa controversia, qualunque essa· sia,, e di qualunque gravità, dev'essere composta per via di arbitrato? E se l'arbitrato decide che gli Sta– ti Uniti hanno torto, siamo pronti ad ammettere che gli St~ti Uniti d~- 119 BibliotecaGino Bianco

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