Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'idolo sacro della "sovranità nazionale 111 Gli studiosi di scienze sociali hanno escogitato varie teorie per dare ragione delle cause della guerra. Ma il buon senso, anche senza il con– tributo degli studiosi di scienze sociali, ci dice che la guerra nasce dal desiderio di sopraffare i propri vicini, e che, non appena un prepotente si persuade che la guerra gli procurerà dei vantaggi, egli entra in guerra. C'è una certa dose di prepotenza in ogni uomo; e ad essere sinceri con noi stessi, dobbiamo ammettere di non costituire, noi stessi, un'eccezione. Fortunatamente, in ciascuno di noi e~iste pure la persuasione che è folle andare a rompersi il collo. E sappiamo che se attaccheremo i nostri vicini, ci romperemo il collo, non solo perché essi si difenderanno, ma spe– cialmente perché, all'angolo della strada c'è un poliziotto subito pronto à farci rientrare in noi stessi. Ecco perché molta gente si astiene dalle sopraf– fazioni ·anche se, per natura, vi si sente portata. Per secoli, l'umanità ha subito la maledizione della guerra, sempre per– ché ogni paese doveva difendersi da sé, e non esisteva una forza di po– lizia che insegnasse ai trasgressori che il gioco della guerra non valeva la candela. Ogni paese era giudice assoluto delle sue relazioni con ogni altro paese. Ogni prepotente si faceva la legge da sé. L'umanità ha vis– suto sempre in regime di anarchia internazionale. E in regime di anarchia in– ternazionale il diritto incondizionato di sopraffare i propri vicini è stato so– lennemente definito dai politici, dai diplomatici e dagli studiosi di scienze sociali "sovranità nazionale." Nel 1919, alla fine della prima guerra mondiale, fu creata la Lega del– le Nazioni, presumendosi che avrebbe impedito la guerra mediante il me– todo della cosiddetta "sicurezza collettiva. 11 I membri della Lega si impegnavano a comporre le proprie divergenze preferendo alla guerra i mezzi pacifici della conciliazione e dell'arbitrato. Se uno di loro tosse venuto meno ai patti, tutti gli altri si impegnavano, per piegarlo, a porre in atto contro di lui sanzioni economiche e perfino, se necessario, militari. Tuttavia i membri della Lega non erano vincolati da un impegno incon– dizionato o automatico. Le sanzioni· contro i trasgressori sarebbero state imposte solo se tutti i membri, con voto unanime, avessero affermato d' ac– cordo che i patti erano stati violati. Inoltre, la decisione stessa del tipo di sanzioni da applicare al trasgressore doveva essere presa all'unanimità. E infine, cosa che aveva pure la sua importanza, non etano previste penalità nei riguardi di quei membri della Lega che applicassero tiepidamente, o sleal– mente, le sanzioni stesse. In breve, nella Leg~ il funzionamento della "sicu- 1 "The New Leader," 6, 15 e 20 febbraio 1943. "The New Leader" è un quindicinale che si pubblica tuttora a New York, e che ospita vari scritti di tendenza socialdemocratica. 113 Biblioteca Gino"Bianco

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