Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'incidente Gentili con idee chiare. Una prova non sussidiata da idee chiare può condurre a disastri." "Quali idee chiare secondo lei deve avere chi vuol fare la prova? " "Una sola idea basterà. Nessuna cooperazione è possibile per nessun uomo d'onore, sia esso cittadino italiano o cittadino americano di origine ita– liana, con chi non accetta esplicitamente e pubblicamente il principio che l'unità del territorio nazionale italiano è intangibile. Su questo punto nes– sun compromesso è possibile. Su questo punto occorre prendere pubblica– mente posizione di critica, di protesta e di opposizione contro il Governo inglese che pensa a tenersi la Sicilia e forse anche la Sardegna, e pensa a· regalare agli jugoslavi Gorizia, Trieste e l'Istria. Lo stesso atteggiamento bisogna prendere di fron~e al Governo degli Stati Uniti. Una delle ragioni per cui mi sono appartato da un anno in qua dalla Società Mazzini, sta precisamente nel fatto che i suoi dirigènti non vogliono credere al pericolo, - e si rifiutano di dare segnali d'allarme e non assumono posizione di combat– timento. Questa inerzia avrà conseguenze tragiche." Gentili tornò ad insistere che il mio pessimismo era esagerato, ma cer– tamente una dichiarazione ufficiale che eliminasse ogni motivo di sospetto e di inquietudine era necessaria. "Ella ha parlato di territorio nazidnale italiano. Che cosa intende con queste parole? " "Io non considero territorio nazionale italiano l'Alto Adige tedesco, il Dodecanneso greco, l'Albania, e neanche quel territorio ad est di Gorizia, Trieste e l'Istria, al di là della Selva di Ternova e dei Monti della Vena, che è abitato da una popolazione slava compatta ammontante a circa 250.000 anime. Nessuno di quei tedeschi, greci, albanesi, slavi intende stare con l'Italia. Vogliono andarsene via, hanno il diritto di andarsene via, e deb– bono essere lasciati liberi di andarsene via. Ma gl'italiani di Gorizia, di Trie– ste, dell'Istria, del Trentino intendono rimanere con l'Italia. Questo è il loro diritto e deve essere rispettato. Purtroppo gl'italiani di Gorizia, di Trieste e dell'Istria non possono rimanere associati all'Italia senza tirarsi dietro cir– ca 250.000 slavi che si trovano, inestricabilmente mescolati cogli italiani nelle città o abitano i contadi e nelle città italiane hanno i loro sbocchi economici migliori. Purtroppo il regime fascista ha ferocemente maltrattato gli slavi. Ma ha maltrattato anche gli italiani. In un'Italia libera, i di– ritti della minoranza slava saranno garantiti e rispettati. Ma noi dobbiamo essere pronti a riconoscere che la esperienza atroce del fascismo ha tolto agli -italiani il diritto di essere creduti in parola quando fanno una promes- . sa. Perciò i diritti di quella minoranza slava che rimarrà nella Venezia Giu– lia, dovranno essere garantiti e sorvegliati da un'organizzazione sovrana– zionale, di fronte a. cui il Governo italiano sarà respo~sabile. Ma quando il territorio nazionale italiano sia stato amputato delle parti periferiche cancrenose, nessuna altra concessione sarebbe possibile, nessun negoziato, nessun compromesso. Della Sicilia e della Sardegna non si parla nemmeno. Noi non siamo mercanti di cav.alli.Noi dobbiamo interpretare in buona fede la volontà legittima delle popolazioni locali, ridotte oggi al silenzio, e rispet- 109 Biblioteca Gino·Bianco

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