Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

Fascismo senzq Mussolini essi concesso solo JJrrché le forze armate inglesi ed americane potrebbero tentare uno sbarco in Italia, e una ·rivoluzione italiana al momento giusto costituirebbe per esse una manna dal cielo. Ma nel respingere la prospettiva di una rivoluzione italiana prima che si verifichi il crollo militare, Mr. Davis non dovrebbe scartare anche la · possibilità di una sollevazione rivoluzionaria dopo che avrà avuto inizio il crollo della potenza militare dei fascisti. Gli italiani oggi possono grosso modo essere suddivisi in tre gruppi: 1) Una ristretta minoranza, ma organizzata ed annata, puntellata dalle truppe naziste e dalla Gestapo; 2) una minoranza antifascista, piu numerosa della prima, ma disorganizzata e disarmata, pronta a uscire allo scoperto alla prima occasione; 3) le "masse," sofferenti per la denutrizione, depresse, di– sperate, in uno stato definito da John O. Crane nel New York Times di "coma politico." Uomini e donne che vanno a letto affamati e si sveglia– no non sapendo dove trovare cibo per i loro figli non iniziano una rivo– luzione. Le rivoluzioni non sono mai iniziate dalle masse, bensi da minoranze aggressive. Le masse seguono. Mentre non c'è dubbio che l'Italia for– micoli di cellule rivoluzionarie clandestine di ogni colore politico, nessuno può garantire che una rivoluzione venga realmente tentata quando la strut– tura militare fascista crollerà per effetto della disfatta militare. Molte cose che sono accadute nel mondo dopo il giugno 1940, non avrebbero mai potuto essere prevedute. L'esito delle rivoluzioni come quello delle batta– glie dipende spesso da circostanze fortuite: un ritardo nell'arrivo di una notizia, un uomo fermo davanti a una porta, che entra dentro quando la porta per caso si apre, il mal di denti di un caporale. Se a Berlino ci fosse stato un uomo come Lenin al tempo del crollo mi– litare tedesco nel novembre del 1918, o a Roma dopo l'assassinio di Mat– teotti nel giugno 1924, la storia avrebbe preso una direzione diversa, an– che se nessuno può dire quale. Comunque, si possono sempre esprimere desideri e speranze che appaiono ragionevoli date le condizioni esistenti, e si può dire quello che dovrebbe essere fatto per regolare il corso degli eventi nei limiti di ciò che è umanamente possibile. Come è stato riferito dalla stampa di New York, Davis ha detto: "Non c'è alcun segno ddl'esistenza in Italia di un gruppo attivo che po– trebbe organizzare un'efficace resistenza, e noi non lo incoraggiamo." Egli si sarebbe maggiormente accostato alla verità dei fatti se avesse dichiarato che Io State Department e l'Ufficio delle Informazioni di Guerra non solo non danno nessun incoraggiamento a qualsiasi gruppo che potrebbe organizzare una resistenza, ma fanno effettivamente tutto quanto è in loro potere per scoraggiare tale azione. Siccome essi non possono far dssegnamento su una rivoluzione in Italia prima che l'intervento armato inglese e americano abbia distrutto la macchina militare fascista, e poiché una rivoluzione in un se– condo tempo non servirebbe agli scopi militari, essi non hanno alcun inte– resse che si verifichi una rivoluzione antifascista. Anzi, essi non inten– dono avere alcuna noia del genere. Second_o il Piano americano per la rio~- 105 Biblioteca Gina Bianco

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