Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America pagarono lo stipendio agli impiegati, "molti volsero la testa mentre ci stringe– vano la mano; si vergognavano di mostrare gli occhi pieni di lacrime." Il libro è pieno di gentilezza e di amicizia da parte della gente umile. Ma i Packard. non si sono fatti ingannare; "fino a che punto ci si po– teva fidare di questa amicizia? Certamente quella gente rischiava il proprio posto, perfino la propria carriera, a comportarsi cosf amichevolmente con noi. Pensavano al futuro, pensavano al giorno in cui gli americani sa– rebbero tornati in Italia? Nessun altro popolo può essere tanto sincera– mente amico eppure fare un uso tanto çfficace dell'amicizia come mezzo per un certo fine." Se i coniugi Packard avessero passato maggior tempo con i contadini, i pescatori, le massaie italiane, e meno con i giornalisti italiani e stranieri, avrebbero bevuto lo champagne del ma1tre con minor sospetto. Vale la pena di leggere i capitoli dedicati alla guerra etiopica, alla guer- . ra spagnola, alla campagna di Grecia e alle condizioni dell'esercito italiano. Specialmente quest'ultimo argomento è trattato con acuta intelligenza e sulla base di informazioni corrette e diligenti. Se lo stato reale della ma– rina, dell'aeronautica e dell'esercito italiano fosse stato reso noto al pub– blico straniero, i bluffs di Mussolini non avrebbero avuto il successo che ebbero, e molto male sarebbe stato evitato. Ma c'è voluta una guerra mon- . diale perçhé i corrispondenti stranieri sollevassero qualche velo dal volto della verità. Fascismo senza Mussolin/ È stato un grande sollievo apprendere che Elmer Davis, direttore del– l'Ufficio delle Informazioni di guerra non si aspetta una sollevazione aperta in Italia contro i padroni nazisti. Ogni persona di buon senso deve ren– dersi conto che finché le forze armate inglesi e americane non avranno demolito la macchina bellica nazi-fascista non ci si potrà attendere una rivoluzione in alcuno dei paesi dominati dai nazisti. Gente disorganizzata e- disarmata non può iniziare rivoluzioni contro governi provvisti di mitra– gliatrici, artiglieria, aeroplani, radio, telefoni e di tutti i mezzi di trasporto. Nessuno spinge i francesi, i belgi, gli olandesi, i norvegesi o i danesi a sollevarsi contro i loro padroni nazisti. Solo gl'italiani sono ·invitati a in– scenare una rivoluzione, come se essi fossero meglio provvisti dei mezzi bel– lici essenziali rispetto agli altri paesi. Questo dubbio privilegio è stato ad 1 "The Nation," 30 gennaio 1943. Questo e altri articoli successivi di Salvemini vennero pubblicati in una rubrica di "The Nation" intitolata Guerra politica, diretta dall'esule spagnolo Alvarez Del Vayo. 104 BibliotecaGino Bianco

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