Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

L'Italia vista dall'America Versailles ricavò il corridoio polacco tagliando un pezzo della Prussia. Non vi è bisogno di un lungo armistizio o periodo di raffreddamento per affermare che questa clausola era giusta e dovrebbe essere riconfermata. Il corridoio era polacco, giacché per lò meno 1'80% della popolazione nu– triva forti sentimenti patriottici per la Polonia. Se durante questa guerra Hitler ha mutato radicalmente la situazione, espellendo i polacchi e trasfe– rendovi dei tedeschi, noi non siamo tenuti a rispettare, dopo la sua scon– fitta, quel che ha fatto. La gente che è stata cacciata dovrà ritornar– vi e la gente che vi è stata trasferita dovrà riandarsene, e imparare che non conviene fare le guerre. Vero è che il corridoio polacco fu strappato alla Germania nel 1919 in conseguenza della guerra. Qualsiasi persona onesta dovrebbe convenire che la guerra fra le nazioni è un sistema al– trettanto barbaro dell'uso di rivoltelle e di pugnali nelle liti personali. Ma non tutti · i risultati della guerra possono essere considerati ingiusti solo perché il metodo della guerra è barbaro. L'indipendenza e l'unità degli Stati Uniti furono il risultato di due guerre. Federico II di Prussia s'im– possessò del corridoio polacco durante una guerra alla fine del diciotte– simo secolo. Durante piu di un secolo di controllo politico, i tedeschi si dimostrarono incapaci di accattivarsi la popolazione polacca. Guglielmo II perdette in una guerra del ventesimo secolo quello che Federico II ave– va conquistato in una guerra del diciottesimo secolo. Forse che il risultato di una guerra deve essere considerato irrevocabile soltanto quando è favorevole ai tedeschi, e deve essere sempre modificato quando i tede– schi non lo trovano di proprio gusto? Non v'è dubbio che i tedeschi hanno bisogno di comunicare con la Prussia orientale attraverso il corridoio polacco. E ne hanno certo an– che il diritto, il che è ancora piu importante. Ma anche i polacchi hanno il diritto di non essere i loro schiavi. Nei territori · dove vari diritti si sovrappongono, nessun diritto dovrebbe soffocare un altro, e bisogna trovare un equo compromesso. Un equo compromesso fu trovato. col Trattato di Versailles. Ognuno poteva andare dalla Prussia orientale in Germania o viceversa, allo stesso modo in cui si può prendere il treno a Newark, nel New Jersey, attraversare il corridoio di New York, e scen– dere nel Connecticut. Il governo tedesco poteva perfino inviare truppe ar– mate attraverso il corridoio. Poi, nel gennaio del 1934, si giunse ad un migliore compromesso tedesco-polacco ad opera di Hitler e del Mi– ~istro degli esteri polacco, Colonnello Beck, ed esso funzionò abbastanza bene fino alla primavera del 1939. Un ritorno alle condizioni degli anni 1934-39 dovrebbe soddisfare quei tedeschi che non vogliono essere piu intransigenti di quanto non fosse lo stesso Hitler durante quegli anni. Se il governo polacco in esilio ha perfettamente ragione nel chiedere il corridoio polacco, esso ha completamente torto nell'aspirare alla Prussia orientale ed alla Slesia settentrionale. La Prussia orientale è abi– tata da due milioni di tedeschi. La Slesia fu divisa nel 1921 fra Ger– mania e Polonia in seguito ad un plebiscito da cui risultò che nella 94 BibliotecaGino Bianco

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