Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

Necessità di una politica per il "periodo di raffreddamento" in Europa Corre voce che nelle loro richieste a proposito dei loro confini oc– cidentali, i russi furono appoggiati nel Gabinetto inglese da Eden, Sir Stafford Cripps e Lord Beaverbrook, e trovarono opposizione in Chur– chill. Ma lo stesso Churchill si sarebbe inchinato ai desideri della maggioranza se non fosse stato per le obiezioni sollevate da Washington. Se ciò è vero,_ siamo costretti a pensare, con tutto il rispetto dovuto al Presidente Roosevelt che egli ha commesso un grave eFrore. I territori dell'Ucraina e della Russia bianca rivendicati da Stalin ·sono abitati da popolazioni che non sono polacche. Essi non furono asse– gnati alla Polonia dalla Conferenza della Pace del 1919, benché i polac– chi fossero i beniamini della conferenza. La· linea Curzon tracciata dalla Conferenza della Pace non fu concepita dai nemici della Polonia. Eppure lasciò la massima parte di quei territori alla Russia. I polacchi se ne im– possessarono contro il volere della Conferenza, approfittando della impo– tenza militare della Russia sovietica in quel momento. I polacchi governa– rono quei territori in maniera dura ed ingiusta. I grandi proprietari di terre e i funzionari governativi sfruttarono la popolazione in modo spietato. Il clero cattolico cercò di convertire i contadini di religione greco-ortodossa alla fede cattolica. Fu tutta una storia vergognosa. Questi sono fatti che non sono né capitalisti né comunisti. Su questo punto ogni uomo di buon senso sarà portato a schierarsi con Stalin contro Sikorski. Ed ogni uomo di buon senso dovrebbe con– sentire che per la soluzione di questo problema non v'è bisogno di un pe– riodo di raffreddamento. Coloro che non osano affrontare questo proble– ma ora, nella speranza di ingannare Stalin; dopo la guerra, stanno ingannan– do soltanto se stessi. Dato che essi si rifiutano di acconsentire ora alle richieste di Stalin, alla fine della guerra St~lin •avrà mano libera per pre– tendere territori ancora piu vasti di quelli della Russia Bianca e dell'U– craina, che non sono polacchi, sui .quali il governo polacco in esilio non è disposto a fare concessioni. Che cosa ci aspettiamo allora? Pensiamo forse che alla fine della guerra Stalin s'inchinerà al governo polacco e gli presenterà su un piatto .d'argento i territori in contestazione? Pensiamo che il governo polacco dichiarerà guerra alla Russia sovietica e la scon– figgerà? Pensiamo che l'InghUterra e l'America si precipiteranno a capo– fitto a fare una nuova guerra contro la Russia per appoggiare la Polonia contro la Russia? Certamente il governo polacco in esilio non può concedere a Stalin territori che gli uomini politici polacchi rivendicano a torto come loro territori nazional_i.Oggi o domani, toccherà ai governi inglese ed americano di costringere i polacchi ad accettare la soluzione 1 in modo · che i po– lacchi possano dire che non è stata colpa loro se· sono stati costretti a cedere. Sarà per loro piu difficile cedere a guerra finita, che non ora. Meglio farlo oggi che domani. Rinviare la soluzione del problema per non fare dispiacere ad un gruppo di rifugiati che non hanno alcun diritto, al– cun potere e neanche buon senso 7 ·non è certo . una prova di saggezza. 89 Biblioteca Gino Bianco

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