Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

I nostri Alleati all'interno dell'Italia' La dittatura fascista dura da venti anni. Mussolini è studente di quarto anno di università, Hitler di terzo anno, Franco di secondo anno, e Pétain e Laval sono semplici matricole di quella università in cui si laureano i nostri gangsters europei. Ma non è possibile mantenere un paese in uno stato di continua sovraeccitazione anche se si possiede l'abilità eccezionale di Mussolini nel- 1' escogitare sempre nuovi trucchi. Gli antifascisti italiani non attesero Pearl Harbour o il discorso di Roosevelt sulla "pugnalata alla schiena" per andare al confino, in prigione o davanti ai plotoni d'esecuzione. 2 Eroi come . Matteotti, De Bosis ed i fratelli Rosselli combattevano Mussolini quan– do tutti i ministri degli Esteri inglesi gli facevano la corte, e i capitalisti americani sottoscrivevano ai prestiti fascisti. Può darsi che Toscanini, Cro– ce, Ferrero, Silone, Don Sturzo, Sforza, Borgese e Venturi abbiano par– lato al vento in questi ultimi venti anni, ma per lo meno essi hanno di– mostrato al mondo intero che l'Italia di Mazzini e di Garibaldi è an– cora viva .ed intende rimanere viva per sempre. Già molto prima che scop– piasse la guerra attuale vi erano in Italia vasti strati di popolazione che soffrivano non soltanto per le continue ristrettezze economiche, ma anche per il vuoto intellettuale che li circondava, la noia e il disgusto morale che provavano. La conquista dell'Austria da parte di Hitler nel marzo del 1938 segnò una svolta decisiva nella storia italiana, sia in politica estera che in politica interna, e distrusse completamente il prestigio di Musso– lini fra gli stessi fascisti. Nessuno poteva piu ripetere lo slogan ufficiale: "Mussolini ha sempre ragione." I disastri militari e morali della guerra attuale hanno fatto il resto. L'Inghilterra e l'America non hanno bisogno di fare una "guerra di nervi," per quel che riguarda gl'italiani, perché Mussolini ci ha pensato da sé. Se– condo una di quelle numerose barzellette che circolano dappertutto oggi in Italia l'ottimista dice: "Noi perderemo la guerra," ed il pessimista ge- "P d' o· d ? " me: er amor 1 10, quan o. Certo, nessuno può sapere quanto siano estese e profonde le corren– ti rivoluzionarie clandestine in Italia, e fino a che punto i disastri ferro– viari, gli incendi nelle fabbriche di munizioni, le dimostrazioni di piazza di donne e bambini affamati ed altri simili incidenti accadano perché sono sempre accaduti, o perché sono il risultato premeditato di attività clan– destine. 1 "Common Sense," dicembre 1942. "Common Sense" fu una delle riviste mensili che negli anni della seconda guerra mondiale espresse il punto di vista degli intellettuali liberali di sinistra negli S. U. fautori della causa dell'internazionalismo democratico. Fra i suoi collaboratori vi era anche Eleonora Roosevelt moglie del Presidente degli S. U. • • 2 F. D. Roosevelt usò quella espressione quando, nel giugno del 1940, Mussolini portò l'Ita- lta m guerra. 74 BibliotecaGino Bianco

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