Gaetano Salvemini - L'Italia vista dall'America

Otto d'Absburgo e la Legione Italiana nel calore dell'improvvisazione forse non riusd cos1 chiaro come sarebbe stato -nella mia intenzione: L'idea di foynare una legione italiana era originariamente ottima in sé, sebbene, come tu sai, io sia arrivato parecchi mesi fa alla conclusione che non era praticamente possibile formarla nell'America del Nord. Ma, ripeto, l'idea in sé era ottima e la sua attuazione sarebbe stata desidera– bile da tutti i punti di vista per la causa della libertà italiana. Sfortunatamente l'iniziativa presa dal governo americano di consen– tire la formazione di una cosiddetta legione austriaca sotto il controllo .politico di un comitato presieduto dal cosiddetto Ottone d'Austria ha del tutto rovesciato la situazione. Una legione italiana autorizzata da quello stesso governo che ha autorizzato la legione asburgica, si presenterebbe all'Europa come guerreggiante in cooperazione con la legione asburgica. Il capo della legione italiana si presenterebbe associato sotto lo stesso carro americano con Ottone d'Austria. Questo sarebbe la sconfessione di tut– ta la tradizione mazziniana e garibaldina italiana. L'annuncio della formazione della legione asburgica rende necessaria una pubblica dichiarazione che nessun italiano si assocerà a una iniziativa che farebbe della legione italiana una alleata della legione asburgica. Per la stessa ragione sono convinto che un consiglio nazionale italiano, il quale era desiderabile una volta, non deve piu essere costituito oggi. Chi lo co– stituirebbe oggi commetterebbe un suicidio politico. Quello che era legittimo e desiderabile ieri non è piu legittimo e de- ' . . v essere evitato oggi. Chi desidera combattere contro i Nazi e i Fascisti può iscriversi come volontario nell'esercito americano. Sarebbe questa un'azione che non coin– volgerebbe responsabilità politiche. Ma inalberare una bandiera italiana su una legione italiana destinata a combattere a fianco con una legione asbur– gica con bandiera asburgica sarebbe un errore che nessuno in Italia per– donerebbe mai. Il tuo passato non deve essere macchiato da questo errore. Perciò ti scongiuro per quanto so e posso a dichiarare pubblicamente che dopo la formazione della legione asburgica tu rinunci alla formazione della le– gione italiana. Ti autorizzo a pubblicare questa lettera, se lo credi. Intendo affermare la tp.Ìa gratitudine verso di te per quanto hai fatto nel passato e la fiducia che conserverai intatto quel patrimonio che non è soltanto tuo, ma appartiene a •tutti coloro che lottano per la repubblica democratica italiana. 1 Tuo G. SALVEMINI 73 Biblioteca Gino Bianco

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