Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Sotto la scure del f asdsmo tutto il popolo che elegge i suoi rappresentanti. " 14 Speriamo che il signor Shaw sia un po' meglio informato sul nuovo Stato comunista della Russia sovietica di qua11to non lo è sul nuovo Stato corporativo dell'Italia. F. Pitigliani, "dottore in economia e in legge, già ricercatore al Brook– ings Institution, Washington, D.C.," nella sua opera The ltalian Corporative State (pp. 35-37), dice che "l'assemblea nomina i membri del consiglio diret– tivo, il segretario e il presidente dell'associazione"; "il principio a cui si ispira la scelta degli organi direttivi è quello elettorale." D'altra parte non può fare a meno di aggiungere che "sino ad ora, è vero, le associazioni sindacali [associazioni di datori di lavoro e sindacati di lavoratori] non hanno tenuto in proposito una politica precisa": Indubbiamente l'elezione di coloro che dirigono le associazioni sindacali [ organiz-– zazioni di datori di lavoro e di prestatori d'opera] deve essere scrupolosamente mante– nuta, se si vuole che i membri delle associazioni sindacali abbiano fiducia nelle orga- ~ nizzazioni alle quali appartengono. (...) Bisogna che le piu complete garanzie elettorali siano assicurate nella scelta di coloro che dirigono l'associazione, affinché gli uomini in carica non agiscano come individui del tutto indipendenti dall'associazione a cui appartengono. Dal che il lettore trae la conclusione che gli organi direttivi sono "eletti," che questo principio è avversato da taluni e quindi non è diventato ancora definitivo, ma è da sperarsi che esso verrà "scrupolosamente mantenuto." Pitigliani sostiene "di dare una descrizione il piu possibile accurata della organizzazione dello Stato corporativo per quanto riguarda i rapporti tra capitale e lavoro" (p. xi). Chi si avventuri sino alle pp. 203-204 nell'opera del professor Schneider, Maki·ng the Fascist State, si imbatterà nel seguente assai confuso resoconto: Nel momento è difficile dire se la struttura interna dei sindacati [ organizzazioni ufficiali] sia o no democratica. Nelle loro origini e nello spirito generale i sindacati sono estremamente burocratici. Tutto il movimento fu diretto dall'alto da pochi capi che imponevano alle unità locali i loro rappresentanti (...) D'altra parte, secondo i nuovi statuti, in tutte le confederazioni, di datori di lavoro come di lavoratori, il presidente è eletto dal congresso, che è composto di rappresentanti scelti [ 1] dai membri dei sindacati locali. Quindi, almeno sulla carta, i sindacati hanno un governo rappresenta– tivo ( ...) Naturalrnente tutte le elezioni e le nomine sono soggette all'approvazione del governo, e ovunque e ad ogni momento il Partito fascista può interferire con la proce– dura sindacalista. Ma questa è una procedura fascista piuttosto che sindacalista, che in alcuni casi è già stata limitata per decreto [ 1] e la tendenza non è [ t] nella direzione di un controllo arbitrario da parte del governo (...) Secondo la lettera degli statuti sindacali, il potere decisivo [ ! ] è affidato alla massa degli elettori [ ! ] nei sindacati, in pratica però e sotto il regime attuale il governo italiano, se decide di interferire, è libero di farlo. La confusione è eliminata completamente nel volume di Schneider e Clough, Making Fascists (p. 22), 15 dalla quale ricaviamo che le organizza- 14 G. B. SHAW, In Praise of Guy Fawkes, in Where Stands Socialism To-day?, London, Rich & Cowan, 1933, p. 175. 1s H. W. SCHNEIDER e S. B. CLOUGH, Making Fascists, Chicago University Press, 1929. 56 Bibloteca Gino Bianco

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