Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

"Company unions," sindacati nazisti, e sindacati fascisti l'organizzazione sindacale fascista e il sistema delle trades-union," ritenne opportuno offrire qualche informazione sul modo con cui i dirigenti sono nominati o eletti. 6 Ci sono stati tutta via alcuni "dottori" fascisti meno discreti. Nel suo primo discorso alla conferenza dell'Ufficio internazionale del lavoro che si tenne a Ginevra il 3 giugno 1927, Rossoni ebbe l'impudenza di affermare: Io sono eletto dal congresso. Non è affatto esatto affermare che i nostri sindacati sono governati dai dirigenti. È piuttosto vero il contrario. Leggete gli statuti della mia organizzazione. Vi si dice che il direttivo e i capi di tutti i sindacati sono eletti dai membri. Questo è il nostro sistema. Quanto ai funzionari, essi sono nominati da me. Questo perché io ho bisogno di collaboratori che siano in grado di lavorare secondo le direttive stabilite dal congresso nazionale. 7 Nella sua opera Lo svi-Zuppostorico del fascismo, pubblicata nel 1928, il professor Volpe affermò che i dirigenti sono "designati dal sindacato, " 8 e lasciò la questione affidata a queste semplici parole, pronunciate casual– mente, come se si trattasse della cosa piu ovvia del mondo. Nell'ultima edi– zione di questo studio, pubblicata nel 1932 con il titolo di Storia del mov·i– mento f ascista,9 anche queste parole sono state prudentemente omesse. La signora O. Rossetti Agresti, nella Encyclopaedi·a Britannica, 14a edi– zione, 1929, vol. IX, p. 105, afferma che "le federazioni e le confederazioni no– minano i loro funzionari." Villari dice che i funzionari "sono scelti dai mem– bri delle organizzazioni ' 11 e "eletti secondo gli statuti di ciascun sindacato. ' 110 Nel 1931 il maggiore Barnes si degnò di interrompere le sue platoniche contemplazioni quanto basta per prender nota di una peculiarità terrena del fascismo italiano accennando ai "rappresentanti eletti" delle organizzazioni. 11 Analogamente, Sir Charles Petrie ci assicura che "i membri eleggono il loro presidente e il loro segretario " 12 ; anche Sir Charles, come il Dr. Einzig, si scandalizza per la "crassa ignoranza" che caratterizza l'Inghilterra "su tutto ciò che il fascismo rappresenta" (p. 128), e ha scritto un libro per rimediare a questo stato di cose. La Enciclopedi·a Italiana, vol. XI, p. 463, afferma che il consiglio diret– tivo è "da eleggersi, in ogni caso, dal corpo sociale." Il commendatore Munro afferma che "nelle unità sindacali datori di lavoro e prestatori d'opera sono ovunque in una identica situazione di rappresentatività. " 13 In un discorso alla londinese Fabian Society, nell'autunno 1932, Bernard Shaw affermò che "nelle esperienze che si sono fatte in Italia con il nuovo Stato corporativo e in Russia con il nuovo Stato comunista, vediamo innanzi- 6 TuRNER, Economie Conditions cit., p. 158. 7 INTERNATIONAL LABOUR OFFICE, Transactions, 1927, vol. I, p. 81. 8 La civiltà fascista cit., p. 28. 9 In MussoLINI, La dottrina del fascismo, cit. [N.d.C.] 10 VrLLARI, Italy, cit., p. 275; ID., The Economics of Fascism, cit., p. 83. 11 J. S. BARNEs, Fascism, London, Thornton & Butterwork, 1931, p. 176. 12 PETRIE, Mussolini, cit., p. 136. 13 MUNRO, op. cit.' p. 353. Bibloteca Gino Bianco 55

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