Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Sotto la scure del f asci,smo In apparenza i rappresentanti possono alla fine essere eletti dalle associazioni [asso– ciazioni di datori di lavoro e sindacati di prestatori d'opera] con i voti degli stessi membri, ma per il momento, almeno in alcuni [?] casi, essi sono scelti dal governo. Ciò viene giustificato col dire che in molte associazioni, essendo di recente formazione, non esistono meccanismi elettorali; ma, come appare da numerosi esempi, il fascismo ha in uggia le elezioni. Dopo aver fatto questa concessione, Sir Frank andò avanti dimentican– dosela e continuò bravamente a parlare di "rappresentanti" delle organizza- • • 4 ZlOill. Mlle. Lion scrive: Nel momento non ci sono persone abbastanza qualificate e la gente non è ancora abituata a scegliere i propri rappresentanti sulla base del loro buon senso e della capacità dimostrata sul lavoro, perciò essi vengono nominati dal governo. Questo è un punto debole della organizzazione, ma è ovviamente un fatto temporaneo. 5 L'affermazione che il "punto debole" sia "ovviamente un fatto tempo– raneo" è basata sulla pura intuizione di Mlle. Lion. Su questo punto sarà bene che il lettore non si illuda di trovare illu– minazione alcuna negli articoli apparsi sulla lnternational Labour Review nel settembre 1926 e giugno 1927, autori il professor Arias e Bottai, o nel libro del maggiore Barnes, The Universal Aspects of Fascism, o nel libro del Dr. Einzig, The Economie Foundations of Fascism. Chiunque legga gli scritti di questi "esperti" di fascistologia senza sapere già come effettivamente funzionano le organizzazioni fasciste, si immaginerebbe che esse eleggano e licenzino i loro funzionari, cos1come avviene in Francia, Inghilterra e negli Stati Uniti. Tale ingannevole reticenza si può ben capire nel caso di Arias e di Bottai. È comprensibile anche il caso del maggiore Barnes, dato che costui è totalmente assorto nella contemplazione degli "aspetti universali" o, come lui dice, della Weltanschauung del fascismo, ed è quindi incapace di confondersi con particolari di tanto poca importanza quali i metodi di "elezione" in Italia dei dirigenti sindacali. La reticenza del Dr. Einzig non è comprensibile, poiché egli inizia il suo libro con una frase in cui lamenta il fatto che "molte persone fuori d'Italia hanno solo una vaga, e spesso di– storta, conoscenza di quanto accade in Italia." Neppure l'addetto commer– ciale britannico a Roma, quando nel 1933 descrisse "alcune differenze tra 4 F. Fox, Italy To-day, London, Herbert & Jenkins, 1927, pp. 168, 176. Sir Frank scoperse che le trade unions inglesi, "prima di entrare a far parte del movimento politico socialista," "contenevano il germe del sistema fascista italiano.,, "La loro linea d'azione era estranea alla guerra di classe. Il loro scopo era di migliorare la sorte dei lavoratori in fatto di salari, ora– ri e condizioni di lavoro, attraverso una onesta contrattazione collettiva con i datori di la– voro." In tal modo Sir Frank non faceva distinzione tra una organizzazione sindacale il cui segretario è eletto dai soci, è responsabile di fronte ad essi delle sue azioni, e per opera di essi può essere rimosso dal suo ufficio, e una organizzazione sindacale il cui segretario è nominato dal partito al potere, è responsabile di fronte a nessun altro che il partito al potere, e può essere rimosso solo dal partito al potere. La sola distinzione che era disposto a ricono– scere era quella tra organizzazioni sindacali che facessero o non facessero parte del movi– mento politico socialista, col risultato che le trade unions inglesi prima di entrare a far parte ecc. appartenevano alla stessa categoria dei sindacati fascisti. s LION, The Pedigree of Fascism, cit., p. 232. 54 Bibloteca Gino Bianco

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