Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

"Company unions," sindacati nazisti, e sindacati fasct:sti 'Essi sono eletti dai lavoratori della città capoluogo di provincia e dai segre– tari dei sindacati esistenti nelle varie località della provincia.,, Lachin insi– stette: "Chi nomina questi segretari locali?,, La conversazione andò avanti: "Sono eletti." "Ma a me è stato detto che sono nominati dai segretari generali della provincia." "Naturalmente il segretario generale della provincia è chiamato a ratificare le scelte. Egli può porre il suo veto per ragioni politiche. In effetti le elezioni hanno luogo Jopo che gli uffici centrali hanno approvato la designazione dei candidati effettuata dal segretario provinciale. È anche vero che noi favoriamo certe nomine. " 2 Se Lachin avesse insistito ancora, Capoferri avrebbe dovuto ammettere che queste "elezioni,, avvengono senza voto segreto e senza liste concorrenti. Il presidente della assemblea annuncia le nomine e i presenti applaudiscono. Se avesse proceduto oltre con la sua inchiesta, Lachin avrebbe appreso che i lavoratori delle città capoluogo di provincia si limitano ad essere presenti alla acclamazione, e che i soli segretari locali, e non i lavoratori, prendono parte alla acclamazione; inoltre di regola i lavoratori si tengono alla larga da queste riunioni. Ma Lachin non insistette. Un altro dirigente, il segretario generale del sindacato industriale della provincia di Torino, riferf a Lachin: Perché non lo dovrei dire? È vero che esercito una influenza di un certo peso nella elezione dei dirigenti provinciali della nostra organizzazione ( ...) Ma i nominativi da noi prescelti non sempre sono ratificati dalle assemblee appositamente convocate ( ...) Sarebbe inesatto dire che non abbiamo consultato i lavoratori, ma sarebbe altrettanto inesatto dire che concediamo una completa libertà di scelta, dato che ad ogni nomina noi poniamo certe condizioni che possono essere considerate come un segno di faziosità politica ma che noi consideriamo indispensabili. 3 Questo fedele fascista non sarebbe stato in grado di indicare il luogo e la data di una sola assemblea che aveva rifiutato di ratificare una scelta fatta dalle autorità superiori. Il presidente della confederazione bancaria affermò che i presidenti delle confederazioni venivano nominati dal governo, ma solo dopo che la loro candidatura era stata approvata nel corso di riunioni, alle quali tuttavia non partecipavano piu di trenta persone (p. 240). Egli si guardò bene dal rivelare che nell'estate del 1934 Mussolini aveva abolito la designazione pre– liminare, e nominava i presidenti lui stesso, e che anche quando aveva luogo la approvazione preliminare delle candidature si trattava in effetti di una farsa, nella quale le trenta persone, tutti funzionari nominati dal pre– sidente in carica, acclamavano i nominativi annunciati dallo stesso presidente o da un suo uomo di fiducia. Quanto agli apologisti stranieri del fascismo, essi servono solo ad au– mentare la confusione. Nel 1928 Sir Frank Fox intravide il vero: 2 Ibidem, pp. 197-99. 3 Ibidem, pp. 201-02. Bibloteca Gino Bianco 53

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