Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

I funzionari delle organizzazioni legali Chi non ha nesuna influenza è il medio o piccolo datore di lavoro, il cui unico scopo sembra quello di pagare le sue quote e desiderare di poter essere anche lui uno dei pesci piu grossi. Per i lavoratori non esiste differenza tra grossi e piccini. Sono tutti piccini. La classe operaia, a differenza della classe capitalistica, non ha gruppi di persone piu ricche o piu influenti capaci di tirare i fili da dietro le quin– te d'accordo con i gerarchi fascisti. Un grosso capitalista può sempre fare un salto a Roma, con la certezza di essere ricevuto immediatamente e con ogni rispetto dai funzionari della sua organizzazione o dai gerarchi del partito. Ma le centinaia e migliaia di persone che lavorano per lui non possono prendere il treno e farsi ricevere dai dignitari romani. Le masse sono troppo numerose, e non essendo loro consentito di organizzare liberamente una voce collettiva, esse sono condannate a una silenziosa passività. Quando nel 1926 furono create le organizzazioni legalmente ricono– sciute, le vecchie organizzazioni sindacali socialiste e cattoliche erano ri– dotte a un mucchio di rovine e i nuovi sindacati fascisti esistevano soltanto sulla carta. Per costituire le organizzazioni legali di tutte le categorie di lavoratori, Mussolini nominò un commissario, Rossoni, che per tutta la vita aveva fatto ogni mestiere meno che quello di "autentico lavoratore." Ros– soni nominò i segretari di tutte le organizzazioni nazionali, provinciali e locali scegliendoli "per lo meno nel novanta per cento, dalle file dello squa– drismo. " 21 In tal modo venne calata dall'alto la gerarchia che doveva inqua– drare la classe operaia italiana. Perciò i dirigenti delle organizzazioni operaie non rappresentano affatto la massa dei loro membri; sono soltanto funzionari che dirigono le organizzazioni centrali e locali secondo gli ordini che rice– vono dal governo e dai capi del partito. appartiene al pr1nc1pe Torlonia, la assoc1az1one agricoltori non ammette che i sindacati in– terferiscano minimamente nei rapporti tra il principe Torlonia e i suoi affittuari. Questi sino al 1934 erano organizzati nella Confederazione sindacati agricoli. Nel 1935, per ordine del governo, passarono sotto la confederazione agricoltori. "Il presidente della associazione pro– vinciale agricoltori è il proprietario dei terreni [il principe Torlonia]. Che cosa ne sarà, si domandano gli affittuari, dei nostri interessi?" (cit. trad.). 21 Discorso del deputato Begnotti alla Camera, il 9 marzo 1933: A. P., Camera, Le- gislatura XXVIII, Discussioni, vol. VII, p. 8060. 51 Bibloteca Gino .Bianco

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