Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

I funzionari delle organizzazioni legali il villaggio. Tutti coloro incontrati per le strade, uomini, donne e fanciulli, furono bastonati. Dei due socialisti sospettati di avere architettato la dimo– strazione della scheda bianca, uno, Angelo Ripamonti, fu pugnalato a morte nella sua bottega mentre stava vendendo dello zucchero; l'altro, Carlo Vene– roni, fu ucciso con una pugnalata in un'osteria dove aveva cercato di na– scondersi. I fascisti che facevano parte delle squadre erano noti a tutti, ma secondo la legge non scritta della "nuova era" rimasero per la polizia e per la stampa "persone ignote." Nelle associazioni legali dei datori di lavoro e nei sindacati dei presta– tori d'opera le "elezioni" sono regolate da disposizioni analoghe. La legge del 3 aprile 1926 si limitava a stabilire che il presidente o segretario può essere "nominato od eletto." I regolamenti del 1 ° luglio 1926 non chiarirono questo punto. Gli statuti assegnati dal governo alle organizzazioni locali 2 vorrebbero farci credere che segretari e consigli direttivi sono "eletti" dai membri. Ma quello che lo statuto chiama "elezione" non è una elezione vera e propria. Uno dei partecipanti alla riunione elettorale, in combutta con i funzionari uscenti e con i locali dirigenti del Fascio, propone i nomi di coloro che devono essere "eletti" e invita i presenti ad "eleggerli." "I dis– senzienti possono dissentire a casa loro! " 3 In qualche rara occasione viene permesso il voto segreto, e queste occasioni sono considerate come eccezio– nali prove di fiducia da parte dei capi nella fedeltà delle organizzazioni. Ma i votanti non hanno alcuna possibilità di incontrarsi prima delle elezioni e discutere le possibili candidature, e quando si recano a votare ricevono la lista dei candidati già preparata dai superiori. La loro unica funzione è quella di mettere la lista nell'urna. 4 D'altra parte l'opposizione non servi– rebbe a niente. Se risultasse "eletta" persona non dotata della necessaria dose di "indubbia fedeltà nazionale," il ministero annullerebbe l'" elezione" e la persona "eletta" sarebbe spedita al confino in qualche isola. Nelle riunioni provinciali i membri non servono neppure per le "accla– mazioni," perché vi partecipano soltanto i segretari locali. Seguendo i me– todi già descritti, questi signori "eleggono" un direttorio per la loro orga– nizzazione provinciale. Questo direttorio ha solo funzioni consultive. Chi prende le decisioni e le applica è il segretario provinciale; e questo non è "eletto" né sul serio né per burla, ma nominato direttamente dai capi nazi o- 2 I testi di questi documenti sono stati pubblicati nella "Gazzetta Ufficiale" e nel "Bol– lettino dell'Ufficio del Lavoro" a partire dal luglio 1926. Gli statuti delle organizzazioni sin– dacali sono stati riveduti piu volte; le versioni piu recenti sono del 1932. 3 FINER, Mussolini's Italy, cit., p. 506. 4 Un funzionario della confederazione dei lavoratori industriali, Ladislao Rocca, durante una discussione alla Camera il 16 maggio 1930, si vantò di aver fatto nominare "a schede se– grete" nella provincia di Alessandria "i cento e piu esperti di reparto degli stabilimenti Bor– salino, e ciò in assoluta libertà." La eccezionalità di questo esempio è dimostrata dal fatto che, come spiegò Rocca, egli aveva dovuto in precedenza ottenere il "parere favorevole" della sua confederazione, e da quanto aggiungeva: "Ho voluto effettuare tale importante e interes– sante esperimento, riuscitissimo, perché volevo addimostrare come gli operai si siano realmen– te resi degni della fiducia del regime" (A P., Camera, Legislatura XXVIII, Discussioni, vol. III, p. 2729). Rocca trascurò di spiegare che le schede erano state preparate in anticipo e conse– gnate ai votanti da uomini di sua fiducia solo all'ultimo minuto. 45 Bibloteca Gino Bianco

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