Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Le organizzazioni fasciste e amministrativa, può influenzare e inflt1enza le opinioni politiche delle ,no h!asse. Il senatore Longhi, procuratore generale della Corte di Cassazione, parlando in quella sede il 7 gennaio 1932, affermò che "i sindacati rico– nosciuti attuano non la volontà delle categorie, (...) ma la stessa volontà dello Stato che (...) si serve della loro opera. " 21 Nella dottrina e nella terminologia fascista Stato e Partito fascista sono equivalenti. Sarebbe inutile cercare in proposito notizie chiare negli scritti di quei fascisti che si propongono di descrivere le istituzioni dello "Stato corpo- . ,, rat1vo. Mlle. Lion scrive: "I nuovi sindacati non devono avere alcun colore 1. • 1122 po 1t1co. R. Muriello afferma che "non occorre queste associazioni [sia di da– tori di lavoro che di prestatori d'opera] siano unicamente sindacati fasci– sti. 11 Il signor Muriello si professa del tutto estraneo ad ogni proposito di "propaganda" e privo di "simpatie politiche. 1123 Il maggiore Barnes ammette che i dirigenti delle organizzazioni le– gali devono dare garanzia di "sicura fede nazionale. 11 Ma giustifica tale esigenza considerando che "non si tratta, come intendono taluni, di assi– curare il potere a tempo indefinito al Partito fascista: si tratta di assicu– rare il potere a tempo indefinito a chi possiede un elevato carattere mo– rale, intelligenza, e patriottismo. 1124 E siccome, ad esempio, un uomo come Benedetto Croce non potrebbe appartenere al gruppo direttivo di una asso– ciazione di intellettuali, in quanto essendo antifascista, egli manca di "ele– Yato carattere morale, intelligenza, e patriottismo"; è ovvio che assicurare il potere a tempo indefinito a chi possiede un elevato carattere morale, intelligenza, e patriottismo, significa soltanto assicurare il potere a tempo indefinito al Partito fascista. Nel 1930, Curcio ebbe la sfacciataggine di scrivere: Sta di fatto che le organizzazioni sindacali sono sorte spontaneamente, conducono una loro vita autonoma, e regolano i loro affari interni secondo statuti che esse stesse si sono date. 25 Nell'estate del 1931, all'Institute of Politics del Williams College, Vil– lari assicurò ai suoi ascoltatori che "in pratica l'intervento delle autorità nell'operato delle organizzazioni sindacali è minimo. 1126 E scrivendo nella 20 "Industrial and Labour Informa tion, " 14 settembre 1931, p. 346. Go AD, op. cit. , p. 786, ci assicura che "non è nelle intenzioni dei sindacati tenere gli operai curvi sul lavoro, bensf di allargare quanto piu possibile il loro orizzonte mentale." 21 "Corriere della Sera," 8 gennaio 1932. [N.d.C.] 2 2 A. LION, The Pedigree of Fascism, London, Sheed & Ward, 1927, p. 231. 2 3 R. MuRIELL0, Mussolini: His Work and the New Syndical Law, Edinburgh, Macniven & Wallace, 1926, p. 58. 24 J. S. BARNEs, The Universal Aspects of Fascism, London, Williams & Norgate, 1928, p. 207. .2 5 C. CURCIO, Die geistigen Grundlagen der Korporativen Ordnung in Italien, in "Zeitschrift fi.ir Politik," settembre 1930, p. 403. 26 VrLLARI, The Economics of Fascism, cit., p. 83. 29 Bibloteca Gino- Bianco

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