Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Le organizzazioni fasciste fascisti, ( ...) quindi nei sindacati non si potrà mai fare dell'azione contraria al regime e alla rivoluzione! 8 Lo stesso Mussolini, in un discorso tenuto il 31 luglio 1926, affermò: Tutte le organizzazioni economiche riconosciute, garantite, tutelate nello Stato corporativo, vivono nell'orbita comune del fascismo: accettano cioè la concezione dot– trinale e pratica del fascismo. Sono guidate da uomini iscritti regolarmente al partito. Né potrebbe essere altrimenti. 9 Il 21 febbraio 1927, il segretario generale del partito, Augusto Turati, dichiarava: Come nei posti di comando nella vita politica e amministrativa, cosi alla testa delle organizzazioni sindacali dovranno essere dovunque e sempre camicie nere fede– lissime.10 Negli stessi giorni Rossoni ribadiva: Non bisogna né credere né lasciar credere che i sindacati padronali e dei lavora– tori, una volta ottenuto il riconoscimento giuridico, possano far capo direttamente allo Stato, sottraendosi da ogni influenza e subordinazione del Partito fascista. Noi abbiamo sempre ,sostenuto (. ..) che il primo vaglio dell'organizzazione economica deve esser fatto dal partito, sia nella definizione che nel criterio pratico per la formazione dei quadri dirigenti, respingendo l'ipocrisia dell 'apoliticità. 11 Il 15 novembre 1927, il Gran Consiglio del fascismo promulgava se– dici principii guida per le organizzazioni legali, il terzo dei quali dice: "Che il controllo dei dirigenti [nelle associazioni] sia esercitato con cri– teri sempre piu rigidi e selettivi. " 12 Con una circolare del 9 novembre 1927, il ministero delle Corporazioni invitava le organizzazioni a inviare gli elenchi di tutti i loro funzionari, riservandosi la facoltà di indicare quali cambiamenti potessero ritenersi necessari. In un discorso alla Camera il 15 marzo 1928, Bottai, allora sottosegretario per le Corporazioni, affermò quanto segue: La legge stabilisce che i dirigenti debbano dar garanzia di capacità, di moralità e di sicura fede nazionale. (...) In accordo col ministero dell'Interno e con la segre– teria del partito, invigiliamo sulla formazione dei quadri e sulla loro continua epura- zione.13 Il 27 settembre 1930, essendo ministro delle Corporazioni, Bottai di– chiarò: 8 A. P., Camera, Legislatura XXVII, Discussioni, vol. V, pp. 4884-4885. 9 MUSSOLINI, XXII, p. 182. 10 "Popolo d'Italia." [N.d.C.] 11 "Lavoro d'Italia," 22 febbraio 1927. 12 "Popolo d'Italia," 16 novembre 1927 [N.d.C.] 13 A. P., Camera, Legislatura XXVII, Discussioni, vol. VIII, p. 8659. Bibloteca Gino ·Bianco

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