Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Sotto la scure del fascismo I dirigenti delle associazioni, qualunque sia il loro grado, devono dare "garanzia di sicura fede nazionale" (cioè fascista). 5 Non appena essi ma– nifestino il minimo segno di non possedere in misura sufficiente la "fede nazionale," la loro nomina può essere revocata. Inoltre il governo può revocare il riconoscimento legale di una associazione qualora il ministero delle Corporazioni lo ritenga necessario "per gravi motivi." Contro tale decisione non c'è possibilità di appello. Nel 1926 furono costituite tredici confederazioni nazionali, sei per i datori di lavoro, sei per i prestatori d'opera (industria, commercio, ban– che, agricoltura, trasporti marittimi ed aerei, trasporti terrestri e naviga– zione interna), e una per le professioni libere. Nel 1934 le confederazioni dei datori di lavoro nei trasporti marittimi ed aerei, e nei trasporti terrestri e navigazione interna, insieme alle corrispondenti confederazioni dei pre– statori d'opera, furono abolite come organizzazioni indipendenti e aggiunte alle due confederazioni dell'industria. Tutte le organizzazioni fasciste sono ~ nate, vivono, si trasformano e muoiono, non in seguito a decisioni prese dai loro iscritti, ma secondo la discrezione del governo. 6 Il governo si serve spesso del decreto 24 gennaio 1924 (vedi so,pra p. 17), e nomina commissari straordinari per organizzazioni nazionali e locali. Secondo una notizia ufficiale del 31 dicembre 1933, i presidenti di tutte le confederazioni avevano presentato a Mussolini le loro dimissioni. Uno sciopero? nemmeno per sogno. Ogni volta che Mussolini desidera il licenziamento di qualche ministro o di qualche alto funzionario all'inter– no del governo, del partito, o delle organizzazioni legali, fa pubblicare dalla stampa che il tale si è dimesso; avendo in tal modo appreso di esser caduto in disgrazia, la vittima riceve una formula di dimissioni da firma– re. Nel caso in questione la simultaneità delle dimissioni provò anche ai ciechi che esse erano s·tate imposte dal Duce. Mussolini procedette quindi alla nomina di commissari da mettere al posto dei presidenti dimissionari– licenziati. Naturalmente quando si è trattato di applicare la legge alle organiz– zazioni già esistenti, il governo ha concesso il riconoscimento legale alle sole organizzazioni fasciste. 7 Il 9 dicembre 1925, in un discorso alla Camera, Rossoni disse: Tutti coloro che si preparano a venire nei sindacati e che batteranno alla porta soprattutto quando I'unico sindacato riconosciuto sarà il sindacato fascista, si disilludano se intendono di venire a comandare. (...) Nei sindacati ci siamo noi. I sindacati sono s Legge 3 aprile 1926, art. 1 [N.d.C.] 6 Tuttavia alla conferenza di Londra del 1933, Righetti disse ai suoi ascoltatori: "Abbiamo sindacati autonomi che possono organizzarsi in ciascuna categoria come vogliono" (The State and Economie Li/e, cit. 1 p. 265). 1 GoAD, The Making of the Corporate State, cit., p. 80, dà una spiegazione molto intelli– gente di questa politica: "Le organizzazioni sindacali che ebbero il riconoscimento furono quelle che si fecero avanti per prime; è ovvio che non ci potrebbe essere piu di un organo rappresen– tativo per ciascuna categoria." GoAD e CuRB.EY, op. cit., p. 36, hanno scoperto che il governo "ha rispettato scrupolosamente i gruppi già esistenti, quando questi hanno chiesto il riconosci– mento e mostrato la loro disposizione a cooperare, ogni volta che ciò è stato possibile." 26 Bibloteca Gino Bianco

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